Il Presidente Mattarella, nel suo nuovo discorso di insediamento, sul tema della Giustizia ha simbolicamente tolto quel “Tappo” di cui parlava Luca Palamara, ex Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, in una delle sue ultime interviste. Il discorso, invero encomiabile, del Presidente della Repubblica ha svelato ad un’opinione pubblica oramai intorpidita – quasi tristemente assuefatta all’incedere lento ma inarrestabile delle note correnti e dei loro nefasti effetti sul mondo della Giustizia – che il “Re era nudo”! E forse mai come in questo caso la rivelazione, o meglio la nota esclamazione, che utilizziamo ogni volta che facciamo riferimento all’atteggiamento di chi cela o finge di non vedere una verità palese per piaggeria, adulazione, compiacimento nei confronti dell’autorità, del potere espresso in tutto le sue varie forme, è appropriata al caso in esame. Non è del resto un caso, né un mistero, se poche ore dopo il discorso del nostro Presidente il Premier Draghi abbia chiamato la Ministra Cartabia a Palazzo Chigi: oramai il “Tappo” era tolto, anche grazie a Luca Palamara, unico a pagare il prezzo più alto della diffusione di una verità scomoda, che nessuno doveva conoscere ma che oramai è divenuta un fiume in piena; l’ex Presidente dell’ANM nell’esercizio delle sue funzioni ha certamente commesso dei gravi errori, del resto non lo ha mai negato, ma che sia stato l’unico ad averne pagato il prezzo è ipocrita e non degno di un Paese che fa della civiltà giuridica il suo fondamento. Adesso, però, l’auspicio di un’intera Nazione, di chi si batte davvero ogni giorno per la Giustizia, delle associazioni di categoria, delle migliaia di persone che ne pagano ingiustamente le pene è che si accolga sul serio il prezioso invito del Presidente Mattarella. La Riforma della Giustizia non può più attendere, deve essere rapida, reale, sostanziale, trasparente e deve ridare alla Magistratura quella dignità che i cittadini Italiani le hanno sempre riconosciuto, anche nei momenti più difficili: “Il Re è nudo”.
*Pasquale Cardillo Cupo, avvocato – presidente Associazione Cesare Beccaria