Sabaudia: arrestati gli incendiari dello stabilimento Duna 31.5

I carabinieri arrestano 4 persone per l’attentato incendiario allo stabilimento balneare Duna 31.5. Si tratta di due uomini e due donne: il mandante è titolare di una struttura concorrente.

Quando le fiamme si levarono alte il giorno della Befana sulla spiaggia distruggendo uno dei più bei stabilimenti della spiaggia di Sabaudia tutti avevano pensato a un atto doloso, non certo a un guasto elettrico che, divampando, aveva distrutto lo stabilimento balneare Duna 31.5.
Così oggi le complesse indagini dei Carabinieri hanno portato a 4 arresti, tra cui pare trapelare come mandante un titolare di un altro stabilimento. All’esito di articolata attività di indagine, su disposizione del Procuratore della Repubblica Aggiunto dott. Carlo Lasperanza e del Sostituto Procuratore dott.ssa Daria Monsurrò, che dirigono l’indagine, i Carabinieri della Stazione di Sabaudia hanno tratto in arresto quattro persone, due donne e due uomini locali, ritenute a vario titolo i mandanti e gli esecutori dell’incendio di uno stabilimento balneare. L’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota  ha interessato Mirella D’Indio, 67 anni, di San Felice Circeo, e la figlia Tatiana Rizzi, 34 anni, finite ai domiciliari. In carcere, invece, i due esecutori, definiti dal Gip “pericolosi”: Valerio Toselli e Simone Petrucci, entrambi di Sabaudia, rispettivamente di 30 e 32 anni.
Già nell’immediatezza dei fatti i militari, intervenuti sul posto, hanno avviato le indagini raccogliendo ogni elemento utile senza tralasciare alcuna ipotesi investigativa. Dopo aver appurato che anche l’impianto di allarme e videosorveglianza era andato distrutto nel corso dell’incendio, gli accertamenti si sono concentrati in un approfondito controllo dell’area interessata e dell’area limitrofa all’incendio, dove è stata infatti rinvenuta una bottiglia contenente dei residui di liquido infiammabile, sulla quale i Carabinieri hanno immediatamente iniziato a lavorare, esclutendo diverse persone, tra cui i titolari dello stabilimento incendiato e i titolari degli stabilimenti e chioschi limitrofi.
I sospetti dei militari dell’Arma hanno permesso di appurare infatti come l’incendio sia effettivamente stato commissionato dai titolari di una concessione per noleggio di sdraio e ombrelloni cessata a seguito di ripetute violazioni accertate dai Carabinieri Forestali del Parco di Fogliano e recentemente riaperta in altra località del lungomare sabaudo, e che avrebbe già avuto diversi screzi con i titolari dello stabilimento incendiato.
Le ulteriori indagini dei Carabinieri hanno permesso inoltre di individuare in un giovane locale l’autore dell’incendio che, unitamente a un altro giovane del luogo, per 500,00 euro, avrebbero materialmente dato fuoco allo stabilimento, per poi allontanarsi mentre lo stesso bruciava.
I mandanti del reato, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la propria abitazione, in regime degli arresti domiciliari, mentre gli esecutori materiali del delitto sono stati tradotti in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Latina.

“Esprimo il più vivo compiacimento ai Carabinieri della locale Stazione che, anche in questa circostanza, hanno evidenziato elevata competenza professionale e non comune capacità investigativa. Il Comune di Sabaudia procederà a verificare se tra i quattro arrestati figurano persone, a vario titolo, titolari di concessioni demaniali”. È la dichiarazione del sindaco di Sabaudia Alberto Mosca in relazione agli arresti eseguiti stamane delle quattro persone gravemente indiziate dell’incendio ai danni dello stabilimento balneare Duna 31.5, dello scorso gennaio.

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