L’indignazione corre sul web per le assurde morti umane. E per l’orsa

Lo sdegno corre sul web. Ma è uno sdegno che oscilla a seconda dell’oggetto.
Muoiono 5 operai al lavoro su un tratto ferroviario di Brandizzo, vicino Torino. E cordoglio per cinque vite strappate in modo assurdo. Per un errore umano, per superficialità, per mancanza di comunicazione.
Muore un giovane musicista a #napoli per una discussione in merito al parcheggio di uno scooter. Una rissa verbale che termina con tre colpi di pistola che colpiscono un 24enne, che muore davanti alla fidanzata. E cordoglio per una vita radiosa strappata da un 16enne criminale, che ha già un cv lungo e dettagliato.
Muore l’orsa #Amarena. E giù cordoglio. Un’orsa che ha un nome che ci ricorda più che un frutto un gelato, almeno non ha (aveva…) come identità delle cifre da codice fiscale. Forse questo ce l’ha resa più familiare, quasi umana, una di noi, insomma. Come, del resto, erano così vicine, e toccanti, quelle immagini del video di qualche giorno fa quando Amarena si aggirava coi suoi due cuccioli per le strade del paesino di san Sebastiano dei Marsi, celebrando la convivenza tra uomini e animali. Poi, la fine, l’assalto a fucilate, per difendersi, da parte di un agricoltore che aveva avuto terrore dell’orsa.
Boh, le morti sul lavoro ci infondono dolore, forse abbiamo imparato ad accettarle con una rassegnazione dal carattere fatalista, ne apprendiamo quotidianamente durante i notiziari e ci indigniamo. Poi, piangiamo dentro, quando si scava nella vita di quelle persone, normali, normalissime, dai sogni semplici. Sono noi. Lo sappiamo.
Muore un giovane nel Napoletano e anche qui storciamo la bocca, quasi abituati a una criminalità spiccia, becera, grottesca, con la vita umana che vale meno di uno sguardo posato male. E ci affidiamo ai luoghi comuni, perché in percentuale, ragionando con la casistica, certa gravità di fatti ha una sua maledetta origine.
Viene colpita a morte un’orsa che cercava solo cibo e ci assale un’indignazione cieca, quasi belluina. Sì, vero, ci sono appena 60 esemplari nel Parco nazionale d’Abruzzo, l’orsa è a rischio estinzione. L’uomo no. L’uomo cattivo no.

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