La Von der Leyen è preoccupata per l’esito delle elezioni nel nostro Paese ma ignora da parte degli italiani il rispetto dei diritti umani, tant’è che l’Italia s’è rifutata di disputare gli ultimi due Mondiali in Paesi autocrati preferendo brillare solo nelle competizioni continentali.
L’Italia, checché ne dica la Von der Leyen, è un Paese europeista convinto. Avviso ai naviganti della Rete, l’articolo è ironico e sarcastico, quindi va pesato nei commenti, soprattutto da parte dei suoi politologi. Tralasciando la competizione elettorale delle politiche di oggi, lo dimostrano soprattutto i risultati calcistici. Dopo aver vinto l’Europeo più anomalo della storia (dalle restrizioni dovute al Covid –che ha rimandato di un anno Euro 2020- alla formula itinerante), l’Italia lunedì a Budapest contro l’Ungheria si gioca la Final Four della Nations League, torneo che ha completamente assorbito le amichevoli e che assume l’importanza del palio di un croccantino ai tornei parrocchiali di calciobalilla. E accade in un momento in cui l’elaborazione del lutto da parte dei tifosi della mancata qualificazione ai Mondiali più anomali della storia (aridaje) come quelli di dicembre in Qatar non è stato superato. E sì, perché un conto è decidere di snobbare i Mondiali durante l’estate, con le distrazioni della tintarella in spiaggia, i mojito al tramonto più gli incontri culturali e d’intrattenimento nei fitti calendari stilati da associazioni ed enti comunali, un altro è assistere ai match durante un autunno in cui ci saranno anche due grandi nemici da affrontare: le figlie di Omicron e le influenze affinate dal virus più il grande freddo per l’esorbitante prezzo di gas ed energia elettrica dovuto alla guerra russo-ucraina. Così, il campionato italiano prevede la sosta in nome del calcio mondiale e stando rintanati in casa per la brutta stagione sarà inevitabile assistere in silenzio ai rimpalli tra Messi e i giocatori ghanesi.
E tornando all’europeismo degli italiani va sottolineato come la Nazionale, dicevamo, ha sempre boicottato gli ultimi due Mondiali di calcio. E sì, mi beo di crederci per davvero che prima Ventura e poi Mancini abbiano eseguito gli ipotetici fantapolitici ordini derivati dalla Figc e dal Parlamento di non recarci nel 2018 nell’autocrate Russia (un po’ per riscattare il boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca ’80 quando pur senza bandiera ci presentammo lo stesso) e ora in Qatar, data la genesi sospetta dell’assegnazione e le continue proteste delle associazioni di tutela dei diritti umani che raccolgono quotidianamente dati e numeri sulle centinaia di morti di poveracci che hanno realizzato e stanno ultimando gli stadi teatri delle gare pallonare.
Quindi, l’Italia è europeista convinta, cara Von der Leyen, gioca solo competizioni continentali. Sia che valgano un autentico trofeo come l’Europeo sia che come la Nations League valgano una discreta iniezione di fiducia per il calcio azzurro. Sempre in nome del rispetto dei diritti umani.