Sermoneta. Valentina Cianfriglia spiega perché si candida al Consiglio

Valentina Cianfriglia è candidata al Consiglio comunale di Sermoneta nella lista civica ‘Giovannoli Sindaco – per Sermoneta’ che sostiene il sindaco uscente Giuseppina Giovannoli. 44 anni, impiegata, sposata, madre di un bambino, è da sempre impegnata nel sociale con la sua famiglia attuale e di origine.
«Quando vuoi migliorare il posto dove vivi non puoi delegare ad altri, lo devi fare in prima persona. O affidarti a una persona che come te ha determinazione, onestà e capacità, riconoscendo poi in un lavoro di squadra il ruolo di guida al nostro sindaco Pina Giovannoli» si presenta Valentina.
«Per questo mi candido come consigliere comunale a Sermoneta, per rappresentare la mia comunità, il territorio che amo, cercando di migliorarlo ogni giorno con il mio impegno, per creare le condizioni ottimali per far crescere i nostri figli e i nostri nipoti. Sì, è un atto d’amore prima di tutto. E l’amore resta il motore di ogni società».
Valentina Cianfriglia crede in alcuni punti fondamentali della società, come la famiglia e la scuola, capisaldi del programma di Giuseppina Giovannoli Sindaco che prevede il sostegno alle attività dei tre centri anziani, la collaborazione con l’istituto comprensivo per il potenziamento del Piano dell’Offerta Formativa, i progetti di benessere per la terza età e l’invecchiamento attivo, di contrasto a bullismo e cyberbullismo, di potenziamento del centro ludico ricreativo comunale. «Progetti intergenerazionali per creare un’armonia perfetta tra i custodi anziani di uno dei più bei borghi d’Italia e le nuove famiglie che vivono il territorio, che negli ultimi anni si è decisamente sviluppato nella pianura».
«Promuoverò progetti per riscoprire insieme l’importanza della famiglia, abbracciando il coinvolgimento dei nonni, il ruolo dei figli, perché una società giovane col supporto e la ricchezza dell’esperienza sarà una società più efficace e pronta per il futuro – dice Valentina Cianfriglia -. Resto convinta che sia necessario scommettere su tre contenitori educativi più importanti: la famiglia, la scuola e la società. Così, è fondamentale coinvolgere le famiglie nella scuola in attività extrascolastiche e nella partecipazione in incontri periodici, perché la famiglia è il primo contesto formativo del bambino e il primo pilastro della nostra società mentre la scuola è il primo luogo di socializzazione in cui la formazione prende forma. La maggior parte dei genitori oggi non vive l’educazione dei propri figli come un esercizio di buone pratiche che diventerà poi fonte di bene per la stessa società. Valori come onestà, verità, coraggio, solidarietà, senso del dovere, devono essere seminati e coltivati prima di tutto nella famiglia per diventare poi nella società pilastro e capitale umano».

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