Le bestemmie e maledizioni in dialetto di Dante Ceccarini

“Biastéme”! Questo è il termine dialettale (in sermonetano) delle “Maledizioni” che si usavano, e si usano in parte anche adesso, sui paesi Lepini e non solo (anche in tutto il Centro e sud Italia, ma con esempi anche al Nord). Non fatevi ingannare dal nome: la “biastéma” non è la volgare e orrenda bestemmia contro la divinità (anche se è comune l’etimologia greca da βλασφημέω, attraverso il latino volgare blastemare), ma indica la maledizione, il malaugurio, la speranza e la credenza di appioppare al “nemico” (o meglio, alla “nemica”) una qualche conseguenza, più o meno grave, per le “colpe” presunte da lui (o da lei) compiute.

Queste maledizioni dialettali nascono dalle litigate e gli alterchi, soprattutto al femminile, da sempre presenti nei piccoli centri e raggiungono vette divertentissime e surreali con una fantasia e un’esplosione di teatralità degne della tradizione della nostra, italianissima, Commedia dell’Arte. Affondano le proprie radici nel vissuto quotidiano, fatto di lavoro contadino, pastorizio, paesano, tribolato e povero dei nostri progenitori. Quindi, sono contemporaneamente, reali e surreali.

Queste “biastéme” sono state raccolte in un libro da Dante Ceccarini, scrittore e poeta sermonetano, in oltre 15 anni di ricerche presso le persone più anziane (e quindi più “informate” al riguardo) di Sermoneta e dei paesi collinari Lepini, ma sentendo anche le persone più giovani che hanno “inventato” nuove maledizioni, adattandale al mondo contemporaneo. Ceccarini, poi, le ha classificate, tradotte, commentate, approfondendone l’origine (anche in base alla sua esperienza di medico) e riunite in capitoli. I titoli dei capitoli sono già molto indicativi: Biastéme mediche, Biastéme che riguardano la persona in genere, Biastéme contadine e meteorologiche, Biastéme politiche, Biastéme religiose, Biastéme maliziose, Biastéme familiari, Biastéme letali o quasi, Biastéme varie, Biastéme benevole. Alla fine dei capitoli è allegato un incredibile “litania” di “insulti” (corredati da puntuali spiegazioni e approfondimenti) e da una post-fazione del prof. Antonio Saccoccio, che con Ceccarini ha avuto l’idea di pubblicare questo libro.

Il libro, intitolato appunto “Biastéme sermonetane e dei monti Lepini” è una raccolta di oltre 700 maledizioni, imprecazioni ed insulti in dialetto sermonetano (700: un numero incredibile!), pubblicato da Avanguardia 21 Edizioni, e verrà presentato per la prima volta a Latina presso la Casa di quartiere di Via Milazzo (ex scuola di Via Milazzo) sabato 18 novembre alle ore 17, con il patrocinio dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino, dell’Archeoclub di Sermoneta e dell’Associazione della Casa di borgo e di quartiere ex scuola di Via Milazzo.

Saranno presenti, oltre all’autore Dante Ceccarini, il Professore di Lettere Antonio Saccoccio, Presidente dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino, il Professore e Preside di Lettere, nonché storico, anche dialettale, del Territorio, Luigi Zaccheo. Saluti di Franco Lanzidei della Casa di quartiere di via Milazzo e di Sonia Testa, Presidente dell’Archeoclub di Sermoneta.

Molto divertenti si preannunciano le interpretazioni delle Maledizioni da parte dell’attrice Amalia Avvisati, che interpreterà anche uno sketch di una “finta litigata” tra due donne paesane, e di Anna Marchioni di Sermoneta, figlia della signora Giovanna Calvani, alla quale è dedicato il libro e dalla quale Ceccarini ha tratto molta parte delle Biastéme.

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