Il Grand Tour e le Paludi Pontine

Il Grand Tour in provincia di Latina. O meglio quelle che erano le Paludi Pontine. E sì, perché dopo aver visitato la Città Eterna, i giovani aristocratici (ma anche quelli avventurosi e squattrinati) che volevano lasciarsi catturare dalla bellezza di Napoli e Palermo continuavano il Grand Tour, costretti però ad attraversare il grande acquitrino che andava da Cisterna fino a Terracina, esteso fino alle sponde del Tirreno. Ma il pericolo non era solo rappresentato dall’aria malsana delle paludi, la zona era infestata da briganti, che assalivano le carrozze. E non si creda che tra i tanti viaggiatori europei che completavano il proprio percorso di formazione arrivando e visitando l’Italia non ci siano stati quelli famosi, che transitarono proprio lungo la Regina Viarum, o almeno in quelli che furono i resti della via Appia che tagliava in due la piana pontina.
Così, Mozart, Stendhal, De Sade, Andersen, Mary Shelley e, ovviamente, Goethe (padre e figlio) transitarono lungo i tracciati, in parte inesplorati, delle Paludi Pontine, toccando diverse città, soggiornando in locande e restando rapiti dalla macchia mediterranea e dal mare impetuoso di una terra all’apparenza selvaggia e inospitale.
Tutti questi racconti e aneddoti verranno snocciolati da oratori d’eccezione, come la storica dell’arte Sonia Testa, il poeta Dante Ceccarini, il regista Christian Antonilli, Raniero De Filippis, che con l’associazione Onorato IV Caetani porta avanti tante iniziative legate alla storia del Sudpontino, lo scrittore e giornalista Gian Luca Campagna, coordinati dalla giornalista Daniela Novelli. L’appuntamento è per venerdì 14 dicembre alle 19.15 presso il centralissimo Hotel Europa a Latina.
L’evento ‘Il Grand Tour e le Paludi Pontine’ è organizzato dall’associazione Palco 19, col patrocinio della Regione Lazio, e rientra nel progetto culturale ‘Il tramonto, la luna e i falò’, giunto alla seconda edizione. L’ingresso è libero.
Si ricorda che il Grand Tour era un lungo viaggio nell’Europa continentale intrapreso dai giovani dell’aristocrazia europea a partire dal XVIII secolo, per cercare di perfezionare il loro bagaglio culturale conoscendo la storia dei Paesi di cultura classica, tant’è che la meta finale era l’Italia. Molti passaggi di questi autori che soggiornarono in Italia verranno letti e commentati, soffermandosi in particolare sull’esperienza vissuta da Stendhal, che si fermò parecchie settimane a Terracina, catturato dal clima gioviale e da un presunto incontro con il compositore Gioacchino Rossini. Amadeus Mozart invece ricorderà nei suoi scritti il passaggio nell’antica Monticelli, l’attuale Monte San Biagio, stretta nella morsa della malaria, mentre uno squattrinato Hans Christian Andersen, il favolista danese, sarà ospitato da amici in una locanda di Terracina, al pari del barone De Sade. Un evento, quello de ‘Il Grand Tour e le Paludi Pontine’, che farà riemergere storie dimenticate di un territorio, quello pontino, che già da secoli suscitava la curiosità e l’interesse di grandi artisti.

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