I figli degli uomini

Film imperdibile ambientato nel 2027, in un mondo senza più fertilità e speranza. Diretto da Cuarón e tratto dal romanzo omonimo di P. D. James è un thriller incalzante e senza pause.

I figli degli uomini (Children of Men) è un film del 2006 diretto da Alfonso Cuarón. È una pellicola di fantascienza distopica tratta dall’omonimo romanzo della scrittrice britannica P. D. James.Novembre 2027, Regno Unito. L’infertilità ha colpito la specie umana, da 18 anni non nascono più bambini e la popolazione piange la morte per l’assassinio di Baby Diego, l’ultimo essere umano nato sul pianeta, la persona più giovane del mondo, diventato una sorta di idolo mediatico. Theo, un ex attivista politico, è ormai rassegnato alla fine del genere umano, e gusta con gioia solo i momenti in cui fa visita all’amico Jasper, un ex vignettista politico che vive in un bosco, coltivando cannabis e accudendo la moglie, ex giornalista d’assalto diventata catatonica per le torture subite in passato.

Un giorno Theo viene rapito dai Pesci, un gruppo terroristico che si batte per i diritti degli immigrati. La leader dei Pesci ed ex moglie di Theo, Julian, chiede all’ex marito di procurare un lasciapassare per un’immigrata speciale, Kee. Theo lo ottiene grazie al cugino Nigel, che gestisce l’Arca delle arti, dove vengono conservati i beni artistici, per salvarli dalle mani del mondo in guerra, ma l’uomo è costretto ad accompagnare la ragazza nel suo viaggio verso la nave Domani, che la traghetterà verso la salvezza del Progetto umano…
La colonna sonora comprende anche il brano The Court of the Crimson King dei King Crimson, la versione di Ruby Tuesday dei Rolling Stones incisa da Franco Battiato nel suo album Fleurs e la canzone Bring on the Lucie (Freeda Peeple) di John Lennon.
Il film ha ricevuto un ottimo riscontro della critica. Sul sito Rotten Tomatoes ha il 92% di pareri positivi con un punteggio medio di 8,1/10 sulla base di 256 recensioni ed è definito “un fantastico racconto ammonitore e un sofisticato dramma umano sulle società che lottano per vivere”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *