Eravamo il sale del mare di Bouchard

Recensione Eravamo il sale del mare

Eravamo il sale del mare
Roxanne Bouchard
Trad. (dal francese) di Alberto Bracci Testasecca
Giallo (anche)
Edizioni e/o Roma
2022 (ed. orig. 2014)
Pag. 287 euro 18
Valerio Calzolaio

Estuario San Lorenzo, Quebec, 1974 e 2007. A bordo del peschereccio L’Alberto (1974), O’Neil Poirier lavora nelle acque gelide del più grande estuario del mondo con il piccolo equipaggio di ragazzi. Quella notte una barca a vela ormeggia di fianco, hanno avuto la faccia tosta di collegarsi direttamente alla corrente elettrica del loro generatore. Lui stacca la spina e va a dirgliene quattro. Sente i rantoli, una donna ha appena partorito, lui taglia il cordone ombelicale e butta la placenta ai pesci, è nata Catherine Garant. Trentatré anni dopo è lei stessa che racconta la sua vita, la madre è morta da 15 mesi, lei ha chiuso un rapporto ed è stufa del lavoro allo studio d’architettura, parte per la Gaspésie, dove trovano un cadavere in alto mare, O’Neil ora gira con Il Delgado (2007). Anche l’insegnante e brava scrittrice canadese Roxanne Bouchard (Saint-Jérôme, Quebec, 1972) va per mare (da una decina d’anni) e nel suo quinto romanzo ne canta bene la gesta: “Eravamo il sale del mare”.

(Valerio Calzolaio)

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