Ecco Storie alla carta, premio di narrativa enogastronomica

Bandito dall’associazione Eureka si ha tempo fino al 28 febbraio per inviare un racconto. Il premio per esaltare ma anche tutelare le tipicità regionali e nazionale.

 Profumi, colori, tatto. E gusto. Ecco, il gusto. Dall’amatriciana al tortolo di Terracina passando per i carciofi alla romana o alla giudia o alla matticella fino alla polenta di Sermoneta o alle mozzarelle di bufala pontine e ciociare, al pane di Veroli o agli amaretti di Guarcino, ma anche la sambuca di Collepardo, i vini di Cori, più la castagna dei monti Cimini, l’aglio rosso di Proceno, il coregone dei laghi vulcanici, e poi l’esaltazione della cucina povera romana come la coratella, la pajata, la trippa più i filetti di baccalà.

L’associazione Eureka, col patrocinio della Regione Lazio, bandisce il primo premio di narrativa per racconti ‘Storie alla carta’ a tema enogastronomico. Il fine è quello di valorizzare il patrimonio culinario del Lazio e dell’Italia intera esaltando le tipicità della tavola.

L’idea nasce all’interno dell’associazione Eureka non solo per celebrare le tipicità regionali ma anche per esaltare quelle linee di sapori che oggi fanno così tanto contrasto con i suggerimenti avallati dalla Ue in tema di farine, come quelle ricavate da grilli e larve. E non solo, prodotti tipici, quelli italiani, unici nelle loro peculiarità regionali, che andrebbero tutelati come patrimonio dell’umanità come avviene per la Dieta mediterranea, invece assaltati e aggrediti da prodotti fotocopia di produttori che non si fanno scrupolo di immettere sul mercato specialità adulterate e contraffatte.

La nostra idea così è quella di far confluire in un’antologia racconti di professionisti della narrativa e di autori emergenti, e di distribuirla in canali appositi per far apprezzare, tutelare e veicolare il nostro patrimonio enogastronomico. Nasce così la prima edizione di questo premio, con i racconti atti a valorizzare il nostro patrimonio enogastronomico, unendo così narrativa e tavola. Il tema del racconto sarà proprio quello di esaltare la tipicità e le caratteristiche del prodotto: il limite sono 20mila battute mentre non c’è discriminante di genere, c’è solo la conditio sine qua non di avere come oggetto la tipicità enogastronomica.

Ogni provincia laziale possiede un grande numero di prodotti tipici, che vanno da quelli caseari a quelli ortofrutticoli, dal vino alle birre, dai prodotti ittici alla carne, decine e decine di tipicità protette e tutelate da marchi Deco, Dop, Doc e Igp: il nostro obiettivo è quello di amplificarne la promozione attraverso la narrativa.

Al Premio può partecipare qualsiasi autore, purché maggiorenne.

Il racconto, già edito o inedito, di qualsiasi genere, deve avere la paternità dell’autore, deve essere scritto in lingua italiana, avere una lunghezza massima di 20mila battute spazi inclusi. Ogni autore può partecipare con un solo racconto. I migliori racconti, a insindacabile giudizio di una giuria composta da giornalisti, scrittori, editori e autori, verranno pubblicati in un’antologia diffusa nell’ordine delle 8mila copie nei ristoranti del Lazio. Non è richiesto nessun onere finanziario per partecipare.

I racconti dovranno essere inviati entro il 28 febbraio 2023 all’indirizzo di posta [email protected]

Un’apposita giuria, formata da editori, giornalisti di settore e uomini di cultura, chef, nutrizionisti, valuteranno i lavori pervenuti nella email della redazione, vi sarà una premiazione con serata di consegna diplomi e antologia.

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