Dopo le parole di Putin balzano i prezzi di grano e benzina

Le parole di Putin hanno fatto balzare il prezzo del grano su valori massimi da oltre due mesi per le preoccupazioni internazionali che hanno alimentato le speculazioni.

Le parole di Putin hanno fatto balzare il prezzo del grano su valori massimi da oltre due mesi per le preoccupazioni internazionali che hanno alimentato le speculazioni. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti nel sottolineare che le quotazioni sono arrivate a superare i 9 dollari per bushel (27,2 chili) al Chicago Board of Trade dopo l’ordine della mobilitazione militare parziale in Russia con il richiamo di 300mila militari della riserva.

Una situazione che ha alimentato l’interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che  si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli. Le quotazioni dipendono infatti sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori.

La prova è che, nonostante il crollo dei raccolti fino al -30% abbia limitato la disponibilità di prodotto in Italia, il grano viene in questo momento sottopagato agli agricoltori, costretti a produrre in perdita a causa dei rincari record che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio.

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