Brazil: quel film che anticipava il futuro

Il film Brazil e il futuro distopico. Una pellicola diretta nel 1985 dal regista Terry Gilliam e da molti considerato un capolavoro e una pietra miliare dei film di fantascienza.

Brazil è un film del 1985 diretto da Terry Gilliam. Il film è ambientato in un mondo distopico dove la burocrazia ha preso il sopravvento in ogni attività dell’uomo e, combinata al cinismo spietato dei potenti, uccide chi tenta di ribellarsi e i pochi che ancora riescono a sognare.

È il secondo film della cosiddetta “trilogia dell’immaginazione”, completata da I banditi del tempo (1981) e Le avventure del barone di Munchausen (1988).
«Da qualche parte nel Ventesimo secolo» il mondo è governato da meschinità e burocrazia. Il protagonista è Sam Lowry, un umile impiegato del Ministero dell’Informazione che ha frequenti sogni a occhi aperti, dove vede se stesso indossare un’armatura alata e salvare una misteriosa fanciulla.

Un giorno a Sam viene dato l’incarico di correggere un errore di stampa di un file causato da un insetto incastrato in una stampante. Purtroppo l’errore ha già causato l’arresto, il processo e la morte accidentale durante le torture dell’interrogatorio di un certo Archibald Buttle, catturato al posto del reale ricercato, il terrorista Archibald “Harry” Tuttle. Quando Sam va a visitare la vedova del signor Buttle per consegnarle il rimborso delle spese sostenute per l’interrogatorio del marito, vede una ragazza identica alla fanciulla del sogno di nome Jill Layton, una vicina della vedova.

Ritornato in ufficio Sam cerca informazioni sulla donna e scopre che agli occhi del governo, dopo che Jill ha cercato di aiutare la signora Buttle dando la colpa ai burocrati per l’ingiustizia subita dalla famiglia Buttle, Jill è etichettata come alleata del terrorista. Intanto Sam viene a contatto con Tuttle. Il presunto terrorista, è in realtà un tecnico clandestino dell’aria condizionata che, allergico alla norme burocratiche, opera fuori dai ranghi dei suoi colleghi e accorre in casa di Sam per riparagli un brutto guasto al condizionatore. In seguito Tuttle aiuta Sam a ripararsi dalle angherie dei due tecnici del Central Service che, una volta arrivati sul posto per riparare il guasto, trovando già risolto devastano l’abitazione con il pretesto di attuare la “procedura di emergenza”.
Originariamente Gilliam voleva intitolare il film 1984 ½ omaggiando sia George Orwell sia Federico Fellini. Il titolo finale viene dal brano Aquarela do Brasil (1939) di Ary Barroso, ricorrente nel film a livello diegetico (è trasmesso da un’emittente radio, fischiettato e canticchiato più volte dai personaggi), e base da cui il compositore Michael Kamen ha ricavato, con ingegnose variazioni, quasi tutti i brani della colonna sonora[5][6]. Il pezzo fu scelto da Gilliam per la tragicomica dissonanza che si crea tra il suo tono dolce e nostalgico e le atmosfere cupe e stranianti del film; l’idea la partorì un giorno trovandosi in una spiaggia di Port Talbot, Galles, come lo stesso Gilliam ha dichiarato:

«Port Talbot è una città d’acciaio, con una grigia polvere di metallo ovunque. Perfino la spiaggia ne è completamente ricoperta ed è nera. Il sole era al tramonto, era piuttosto bello. Il contrasto era straordinario. Mi balzò in mente l’immagine di un tipo seduto su questa spiaggia squallida con una radio portatile, che trasmetteva strane canzoni di evasione sudamericane, come Brazil. In qualche modo la musica lo trasportava e rendeva il mondo attorno a lui meno grigio».
Lo scrittore di fantascienza Harlan Ellison definì Brazil «il miglior film di fantascienza mai realizzato». Nel 1999 il British Film Institute ha inserito Brazil al 54º posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo. Nel 2008 Brazil viene inserito all’83º posto nella classifica dei cinquecento più grandi film di tutti i tempi pubblicata dalla rivista Empire.

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