Al Circeo reading in nome del mediterraneo continentale

Metti una notte a San Felice Circeo con un reading dal titolo provocatorio: ‘Mediterraneo continentale’ è in programma venerdì 5 agosto a Vigna la Corte.

Come fondere la narrativa italiana, quella di Cesare Pavese e magari quella mediteranea con quella continentale, quella di Friedrich Durrenmatt e quella della sfilza di autori scandinavi che hanno arricchito nell’ultimo decennio gli scaffali delle nostre librerie? Semplice. Fondendoli. E’ questo il leit motiv che guida lo spettacolo (un reading) dal titolo provocatorio ‘Mediterraneo continentale’ messo su da Palco 19, un laboratorio teatrale molto attivo di Latina, che nel cartellone de ‘I tramonti, la luna e i falò’, patrocinato dalla Regione Lazio, parte da uno dei padri della letteratura italiana del ‘900 per poi consegnarsi allo spirito mediterraneo e scandinavo. L’appuntamento è per venerdì 5 agosto alle ore 21.30 nell’atmosfera suggestiva del giardino Vigna la Corte di San Felice Circeo. Ecco, siamo  a San Felice Circeo, terra di attracchi e attacchi saraceni, è estate e si respira salsedine e rosmarino. Viene facile coniugare le storture e le criticità del Mare Nostrum con i collegamenti che portano a vecchie capitali, come Vienna o a città apparentemente tranquille come Berna, ma il male o la noia (forse alla fine sono la stessa cosa) si annidano anche lì, soprattutto dove la luce si spegne presto e cala giù il buio della notte. E poi su su fino al gelido nord della Scandinavia con tutte quelle ore notturne (o diurne…) a disposizione, con gli estratti di Camilla Lackberg, Stieg Larsson, Jo Nesbo, ma anche di Daisy Johnson, J.K. Rowling e Ian McEwan. Saranno le voci di due scrittori come Gian Luca Campagna e Alessandro Vizzino a condurre il pubblico tra le note mediterranee e baltiche e atlantiche,con la performance recitativa dell’attrice Martina Sanguigni, accompagnata dalla chitarra di Gianluca Masaracchio e dalla fisarmonica di Raffaele Esposito. Eccolo un punto focale:a partire dagli anni ’90 del Ventesimo secolo l’Europa e il mondo intero hanno assistito al fiorire del giallo in Scandinavia: un numero crescente di scrittori ha deciso di dedicarsi a questo genere che, gradualmente, ha acquisito consensi sempre maggiori anche all’estero. All’inizio del nuovo millennio la pubblicazione postuma della trilogia dello svedese Stieg Larsson ha poi segnato, in qualche modo, un punto di svolta. Larsson è divenuto la pietra di paragone con cui tutti gli aspiranti giallisti devono misurarsi, volenti o nolenti, e il suo nome è stato utilizzato dalla critica e dall’editoria per fissare un parametro. In questo contesto si fissa anche la tendenza della presenza massiccia di autrici di sesso femminile, che raccontano i temi del giallo e del quotidiano drammatico attraverso gli occhi delle donne.
Il fatto che il giallo nordico mostri un forte coinvolgimento nelle problematiche sociali proprie del momento storico in cui nasce, eleggendosi a sito letterario della loro elaborazione, può essere una delle ragioni dell’enorme consenso raccolto tra il pubblico, che può vedere se stesso e le proprie difficoltà rispecchiati in una letteratura “di genere”, che ha il pregio di rassicurare il lettore con la propria parziale prevedibilità. Un modo di stare in una comfort zone che non è che sia così lontana dalle necessità mitteleuropee e italiane.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *