Anche a luglio arrivano segnali contrastanti dalle stime Istat relative al clima di fiducia degli operatori economici: l’indice relativo ai consumatori è stimato in aumento da 98,3 a 98,9, mentre quello che concerne le imprese scende da 94,5 a 94,2.
Per quanto riguarda i consumatori la ricerca evidenzia un netto miglioramento delle valutazioni sulla situazione economica generale e, soprattutto, su quella personale: da 105,3 a 105,6 e da 95,8 a 96,5 rispettivamente. C’è ottimismo anche sulla situazione futura, mentre i giudizi sulla situazione corrente sono più cauti (rispettivamente da 98,7 a 99,4 e da 98,1 a 98,5).
Quanto alle imprese, l’indice di fiducia diminuisce nelle costruzioni e nei servizi di mercato, mentre segnali positivi arrivano dalla manifattura e dal commercio al dettaglio. Nei servizi l’indice scende da 97,1 a 95,9: peggiorano i giudizi sull’andamento dell’attività mentre le valutazioni sugli ordini migliorano e le relative attese restano stabili. Opinioni particolarmente negative nel turismo e nell’informazione /comunicazione. Nel commercio al dettaglio l’indice sale da 102,2 a 102,6 (ma solo nella distribuzione tradizionale), un aumento trainato sostanzialmente dai giudizi positivi sulle vendite e sulla diminuzione delle scorte di magazzino.
“Anche a luglio non si scioglie il nodo sull’interpretazione delle aspettative di famiglie e imprese né si è in grado di tracciare una rotta sicura sull’evoluzione a breve dell’attività economica nel complesso. Il clima di fiducia dei consumatori migliora per il terzo mese consecutivo con aspettative più favorevoli sia per la condizione familiare sia del paese. Questo atteggiamento, associato a percezione e attese di miglioramento del bilancio familiare grazie a redditi crescenti e prezzi fermi, potrebbe riflettersi, a breve, in una ripresa dei consumi. Sarebbe, questo, lo scenario a svolgimento favorevole, corroborato da migliori aspettative rilevate tanto presso i produttori quanto presso i distributori di beni di consumo. Mentre emergono preoccupazioni per la frenata della fiducia degli operatori del turismo, settore che ha contribuito in larga misura alla crescita negli ultimi anni”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi sulla fiducia delle famiglie e delle imprese.