Due universi letterari, due mondi, due autori ma un solo modo di interpretarne l’anima: attraverso la cucina. È questa il trait d’union che alla fine mette d’accordo gli autori John Domini e Gian Luca Campagna, che si ritroveranno martedì 3 settembre alle 20.30 presso il giardino del locale Co.Co. a Fondi nel presentare i loro romanzi, i loro personaggi, le loro storie, partendo dagli Usa e dal SudAmerica, luoghi che li hanno sempre ispirati.
Sarà sempre il format ‘Gin&Noir’ ad accompagnare i lettori gourmet in questo fantastico viaggio che esalta i 5 sensi, catapultandoli in altrove letterari. John Domini è professore di letteratura e scrittura creativa (tra le altre Harvard e NorthWestern), è in tour in Italia per presentare il suo romanzo tradotto di recente dal titolo ‘Talking Heads 77’ (Ed. Arkadia) mentre Gian Luca Campagna, giornalista e scrittore, presenterà l’universo narrativo che ha dato vita al suo personaggio seriale, José Cavalcanti, che a breve sarà pronto a volare in Argentina per presentare il romanzo appena tradotto in spagnolo ‘Il profumo dell’ultimo tango’.
Sotto lo sguardo attento del direttore del locale Gianpaolo Forcina e dello chef Antonio Caporiccio sono stati trovati i pertinenti accostamenti tra narrativa e food, celebrando sia gli Stati Uniti che il Cono Sur, sempre accompagnati da drink a base di gin, preparati dal farmacista Aurelio Varani, produttore di uno dei gin più apprezzati dell’Italia centrale, il Varani Gin. Si parte con filetto di merluzzo con guacamole accompagnato dal drink Gin Limoncello Frizzy, poi la prima portata sarà un risotto alle mazzancolle con cavolo viola, riduzione di latte di cocco e profumo di coriandolo più il classico Gin Tonic, la seconda portata è composta da petali di seppie con zucchine marinate a crudo, polvere di barbabietola e crumble di pane più il cocktail Gin Basil Smash mentre il dolce sarà rappresentato dal cheesecake all’ananas con scaglie di fondente più Gin colada. Tra una portata e l’altra sarà l’attrice Silvia Tagliavento a leggere alcuni stralci tratti dai romanzi dei due autori, che poi spiegheranno cosa li ha ispirati.
John Domini (New York, 1951) è nato in una famiglia italoamericana, ha pubblicato quattro romanzi, tra quale è inclusa una “trilogia napoletana”, su cui Salman Rushdie ha evidenziato “un carattere duro ma anche elegante, una lettura avvincente”. In quasi 50 anni di attività, ha pubblicato svariati saggi e critiche su riviste e quotidiani, tra cui il New York Times e GQ. Ha vinto diversi premi per i suoi articoli di giornalismo, poesie, nonché per le sue opere di saggistica e narrativa, tra cui una Borsa di Studio da parte del National Endowment for the Arts. In italiano è stato tradotto oltre ‘Talking Heads 77’ anche la raccolta di racconti ‘Movieola!’. Ma arriviamo al romanzo che Domini presenterà a Fondi: ambientato al tempo dell’uscita di uno degli album musicali più belli di sempre (appunto il celeberrimo del gruppo Talking Heads), il romanzo ci racconta di una nazione, gli Stati Uniti, squassati da criminalità dilagante e tensioni razziali mai sopite. Dai centri urbani alla periferia è tutto un susseguirsi di agitazioni. Il giornalista Kit si trova immerso proprio in questo contesto ribollente, nel momento in cui è impegnato a dar vita a una rivista letteraria. Ambizioso, con una laurea a Harvard, una moglie brillante appartenente a una storica famiglia di Boston, Kit scommette molto sul proprio progetto, anche a rischio di rimetterci finanziariamente. Ma per il primo numero gli occorre una storia veramente speciale che crede di trovare smascherando un grosso scandalo edilizio. Da questo momento, per lui, si apriranno le porte dell’inferno. Metafora degli USA rampanti, del reaganismo in arrivo, delle speculazioni finanziarie e delle aberrazioni di una società votata solo al successo, Domini racconta un mondo alla soglia di grandi cambiamenti, in cui tutti si nutrono di ansie e speranze che rimestano in un enorme calderone sociale pronto a implodere.
E il 1977 è anche l’anno spartiacque della dittatura militare argentina, ispirazione dei romanzi di Gian Luca Campagna (Latina, 1970), che comincerà a raccontare proprio ‘Il profumo dell’ultimo tango’, che vede apparire per la prima volta la figura dell’anarcodetective José Cavalcanti. Siamo alla vigilia dei Mondiali di calcio d’Argentina, dove, in nome dell’orrore la junta militar preleva gli oppositori dalle case e li fa sparire nel nulla. Poi, arriviamo ai giorni nostri: nell’indifferenza di una forte crisi economica e sociale scompaiono altri ragazzi. José Cavalcanti, investigatore privato che trasforma nell’ora di pranzo il pied à terre dell’ufficio in un’alcova per gourmet, è ingaggiato da Teresa, l’amore della sua vita, per ritrovarne il figlio adolescente scomparso. Indagando, il detective scoprirà che vi sono altri bambini scomparsi nel nulla, sono tutti parenti di rappresentanti della junta militar, nei luoghi in cui sono svaniti è stato sempre ritrovato un fazzoletto o un pannolino bianco, simbolo del gruppo delle Madri e delle Nonne di piazza de Mayo. Ma chi li ha rapiti? E perché? Qual è la sorte che li attende? Nella cornice di notti etiliche, ritmate da tanghi malinconici, in sella al suo sidecar Ural, con l’aiuto-chef Cholo e i dogo Clan & Destino, Cavalcanti scoprirà una verità tragica e amara.