Operazione dei Carabinieri che mandano agli arresti domicliari il primo cittadino Tintari e funzionari pubblici. Il precedente di Sabaudia, sempre per le concessioni balneari.
Non c’è pace sul lungomare di Latina. Un neorealismo alla Giuseppe De Santis che si interseca con un noir di dimensione provinciale. Dopo gli arresti della sindaca di Sabaudia Giada Gervasi all’alba della primavera oggi, in pieno solleone, è stata la volta della sindaca della vicina Terracina, Roberta Tintari, finita anche lei ai domiciliari sempre per quanto attiene ad accuse sulle concessioni balneari. Anche aTerracina, come a Sabaudia, a finire nel mirino degli inquirenti funzionari pubblici ma stavolta sono coinvolte anche figure politiche.
Da quanto trapela sono due figure dell’amministrazione pubblica (sindaco e presidente del consiglio) più tre funzionari ad essere finite agli arresti domiciliari.
Se si sommano le disgrazie delle città pontine sul litorale c’è da indicare anche il capoluogo Latina, orfano di una guida amministrativa poiché il sindaco Damiano Coletta è decaduto a inizio estate in seguito alla sentenza del Tar che ha disposto la rivotazione in 22 sezioni per via di disguidi ed equivoci vari in nome di schede elettorali ballerine.
Sabaudia ha da pochi giorni un nuovo sindaco, è un ufficiale dei Carabinieri in pensione, Alberto Mosca. Latina invece tra veleni e accuse si prepara alla coda di nuove elezioni in 22 sezioni cittadine mentre il sindaco decaduto attende il ricorso al Consiglio di Stato.