Effetti da LONG COVID, Sindacato CLAS chiede sicurezza per i lavoratori: “Serve un intervento normativo per prevenire infortuni causati da precarie condizioni fisiche”.
“E’ necessario un intervento normativo a favore dei lavoratori affetti da sintomatologie da Long Covid, per evitare pericoli e infortuni sul lavoro. Aziende, parti sociali, servizi di medicina del lavoro, supervisori e rappresentanti dei lavoratori, devono elaborare accordi per agevolare il rientro sul luogo di lavoro dei guariti da Covid e la continuità dell’impiego, convenendo ad esempio su un rientro graduale, adeguamenti delle mansioni e degli orari di lavoro”.
E’ quanto afferma Simona Rossi Querin, del Sindacato CLAS Nazionale, che evidenzia la difficile situazione a cui vanno incontro i lavoratori che hanno superato il Covid ma devono fare i conti con effetti a lungo termine (continuativi o sporadici) di tipo clinico, funzionale, cognitivo e psicologico.
“La questione riguarda la sicurezza sul lavoro, si tratta di prevenire possibili infortuni dovuti alla precaria condizione fisica e psicologica dei lavoratori a causa degli effetti del Covid. Poco meno del 25% delle persone che si sono negativizzate dal Covid, infatti, continua a sperimentare, a mesi di distanza, una sorta di difficoltà cognitiva, inclusi problemi di memoria, velocità di elaborazione e concentrazione, difficoltà di avviare, organizzare ed elaborare giudizi – continua Simona Rossi Querin – Gli effetti a lungo termine del Covid che ci vengono rappresentati da lavoratori e dagli RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza), sono spesso fortemente debilitanti: affaticamento, mancanza di respiro, dolori, nonché ansia, depressione e difficoltà cognitive. Questi effetti a lungo termine sono oggetto di studio e di attenzione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.
La preoccupazione è il livello infortunistico, che potrebbe trovare terreno fertile quando il lavoratore fatica a trovare la concentrazione, a ricordare, oppure fortemente debilitato etc. A ciascun lavoratore sarebbe necessario fornire un diverso tipo di sostegno a seconda della posizione ricoperta e dei sintomi ancora presenti, pertanto diverrebbe fondamentale monitorare l’evoluzione della situazione, riesaminando periodicamente i carichi di lavoro e le modifiche del lavoro. I lavoratori affetti da Long Covid, devono poter lavorare in sicurezza ed alle aziende devono essere fornite linee guida, strumenti e formazione, affinché si possano mantenere inalterate sicurezza, occupazione e produttività”, conclude Simona Rossi Querin.