Infuria la polemica per il prezzo delle SacherTorte a Trieste nel Caffè Sacher, il primo a esser aperto fuori dal perimetro di Vienna. La celebre casa pasticcera apre nella bellissima città giuliana ma molti si indignano per il costo di una fetta di torta (9 euro circa). Il dibattito s’alza per le successive dichiarazioni del sindaco Roberto Dipiazza, che probabilmente stressato di essere citato per una mera questione di mercato privato, s’esprime in modo lapidario dicendo “Se hai i soldi vai, se no guardi”.
Come se il sindaco di Roma Gualtieri fosse interpellato per il costo esoso dei gioielli che brillano nelle vetrine di via Condotti. Immaginiamo la sua risposta senza nemmeno inviare un cahier de doléance.
E giù altre polemiche. Ma, scusate, se il costo di un bene è troppo alto e quindi inadeguato per tutte le tasche io non lo consumo (o per necessità o per scelta), magari opto per una fetta di presnitz, il tipico dolce locale ripieno come uno strudel, e vado a bermi un ‘nero’, come a Trieste appellano il caffè, al Bar del Popolo. Poi, se siamo infervorati per i costi così alti di una fetta di torta (ah, la vita, ennesima storia di conflitti di classe!), allora non frequentiamo certi posti, magari altri la penseranno come noi e agiranno di conseguenza, così il locale sarà costretto nel breve a chiudere i battenti. Cosa, peraltro che il Caffè Sacher di Trieste ha già fatto. Ha chiuso al pubblico prima del previsto. Perché boicottato dai triestini? No, perché erano andate esaurite le scorte delle torte…