Roberto Belvisi, candidato consigliere comunale di Latina per la Lega, guarda ai giovani, la grande risorsa di questa città: “Il futuro appartiene a tutti, ma la città è più loro. Un edificio all’avanguardia come centro di aggregazione”
Quando mi dicono che i giovani sono lontani dalla politica scuoto la testa e dico che non è vero.
I ragazzi ogni giorno partecipano, dicono la loro, si animano, si scaldano, provano a fornire soluzioni attraverso il loro punto di vista sui social, che resta una straordinaria piazza di partecipazione che li vede coinvolti. E si confrontano sui temi della città, facendo attivismo politico.
Così proprio in virtù di questa grande partecipazione, sfatando anche il mito che i giovani sono lontani dalla politica, lunedì 8 maggio dalle 19.30 sul roof garden dell’Hotel Europa nel centro cittadino ho organizzato un aperitivo aperto a tutti i giovani proprio per affrontare con loro problematiche, criticità, opportunità e futuro della città e del nostro territorio. Ma in forma attiva, perché i giovani non sono spugna passiva, che devono subire le nostre scelte, perché se noi apparteniamo al presente invece il futuro è dalla loro parte.
Alla fine non dobbiamo altro che seguire i passi segnati dagli obiettivi determinati dalla Strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027, incoraggiando «la partecipazione dei giovani alla vita democratica», stimolandone «l’impegno sociale e civico» e soprattutto di «garantire che tutti i giovani dispongano delle risorse necessarie per prendere parte alla società».
Resto convinto che i giovani devono cavalcare i processi e non subirli, i giovani sono i principali portatori sani del cambiamento sociale e del nuovo sviluppo che deve coinvolgere il nostro territorio, a Latina c’è la necessità sempre maggiore di metterli in condizione di avere un luogo di aggregazione che sia dotato di ogni comfort, che non può essere una semplice piazzetta o un muretto, c’è necessità di un luogo deputato per accoglierli e farli maturare, accrescendo anche quel senso di comunità e di identità che negli anni si è smarrito. A tal proposito prendo sempre un esempio a me particolarmente caro, cioè lo SmartLab di Rovereto, una location con accesso libero e gratuito, aperto a tutta la comunità. Al suo interno si realizzano attività legate alla letteratura e al pensiero, alle arti visive, al teatro, ai concerti, al cinema, alla danza, altresì si svolgono workshop, seminari e corsi finalizzati alle politiche sociali e giovanili, per consentire ai giovani un confronto che non sia solo territoriale ma si apra a un ventaglio nazionale, permettendo così alle nuove generazioni di crescere velocemente sul proprio territorio pur confrontandosi col mondo.
Alla stregua di questa idea, Latina possiede edifici deputati naturalmente a ospitare un centro simile allo SmartLab di Rovereto, dagli edifici centralissimi a quelli in periferia, ci sono location pronte per essere trasformate in un grande centro di aggregazione che può divenire laboratorio del futuro: certo, lì è stato realizzato nel 2013, noi scontiamo un ritardo che non è ammissibile. È necessario correre per recuperare il tempo perduto, ma sono sicuro che questo percorso è fattibile perché questa amministrazione lo intraprenderà insieme ai giovani della città.
I giovani devono essere capaci in questo modo di volare da soli, con un confronto fisico e diretto, staccare dai telefonini che uccidono i rapporti e le relazioni umane, rifiutando anche la facile scorciatoia dell’intelligenza artificiale. In un ambiente che stimola il confronto e aiuta a far crescere le ambizioni avremo giovani (ma poi alla fine ogni fascia d’età, perchè edifici del genere e dibattiti restano sempre aperti a tutti!) capaci di fare passi da gigante, aiutandoli a stare qui e non ad andare via, facendo crescere la propria città e il proprio territorio.