Al portiere Neuer era stato intimato di non indossare la fascia arcobaleno in difesa dei diritti di tutti, così il numero uno tedesco ha ripiegato sugli scarpini…
Come gabbare i parrucconi della Fifa, pensando coi piedi, come avrebbe detto e scritto il grande scrittore argentino Osvaldo Soriano. Da Gianni Infantino in giù erano stati chiari in questo Mondiale: ‘non si può ferire la sensibilità degli emiri, che ritengono le donne e i gay essere inferiori, che non possono manifestare liberamente il loro modo di essere umani’. Da lì la polemica che la Fifa avrebbe vietato alle nazionali di scendere in campo con la fascia ‘OneLove’, a testimoniare la solidarietà da parte di tutti per le diversità, nel concetto di azzerarle. Così, Manuel Neuer, il lungagnone portiere crucco, dapprima ha sfidato a parole la Fifa, poi seppure difeso dalla sua federazione, ha dovuto ripiegare ai voleri di Infantino, pena un cartellino giallo ancor prima di cominciare a giocare. Non il massimo per chi si gioca un match mondiale. Però, c’è sempre un modo per aggirare l’ostacolo. Un escamtage che ha ricordato quanto accaduto durante Argentina 78: qui la junta militar aveva inasprito i controlli per le proteste contro la dittatura, così i ribelli e i dissidenti per manifestare avevano dipinto in segno di lutto i pali delle porte di calcio in alcuni stadi dove si giocavano i match mondiali. E così, tornando in Qatar 22, con uno stratagemma latino piuttosto che tedesco, Neuer ha sì rinunciato alla fascia arcobaleno ma ha indossato scarpini alle cui punte furoreggiavano diverse tonalità… arcobaleno. La verità è che le scarpe sono il modello ‘Copa Sense’ prodotto dall’Adidas, regolarmente in commercio e senza reconditi significati. Certo, una casualità. Come una casualità che sono state indossate da Neuer. Come una casualità calzate in occasione della polemica della Germania nei confronti della Fifa. I diritti umani non si prendono a calci.