Una serata conviviale con alti contenuti politici quella appena trascorsa in cui Roberto Belvisi, consigliere comunale di Latina e presidente della Commissione urbanistica, e l’imprenditore Gino Marcon, ex assessore di Cisterna di Latina, hanno presentato a Latina il generale Roberto Vannacci e l’onorevole parlamentare Giovanna Miele, candidati al Consiglio europeo per la tornata dell’8 e 9 giugno.
Un momento in cui sono stati espressi i valori della Lega, dove gli stessi candidati hanno proposto le loro idee, i loro impegni, la loro volontà per un nuovo modo di intendere l’Europa, dove ci dovrà essere più Italia e meno Europa, affrontando e argomentando temi cari a tutti gli italiani, dalla maggiore sicurezza al contrasto al mercato della droga.
I temi affrontati hanno principalmente abbracciato il no manifestato dalla Lega in ambito europeo e nazionale: quello riferito alle case green e quello alle auto elettriche. Un no motivato e condizionato.
, dalle case green alle auto green che non tengono conto del sacrificio e del salasso cui andranno incontro proprietari di case e automobilisti, dall’unicità dei valori cristiani alla tutela dei valori universali, portando avanti anche le istanze del territorio pontino.
Sognare un’Europa diversa si può. Sognare un’Europa con più Italia si deve.
Come si ricorderà lo scorso 12 aprile il Consiglio dei ministri europei dell’Economia e delle Finanze, ha approvato in via definitiva la direttiva sulla prestazione energetica degli immobili: hanno votato a favore 20 dei 27 Stati membri, col no espresso dall’Italia. La decisione dell’ECOFIN ha rappresentato l’ultimo e decisivo passaggio per l’approvazione di quella che in Italia è nota come “direttiva sulle case green”, il cui obiettivo principale abbraccia il grande piano europeo per la transizione energetica noto come Green Deal, che ha sì l’obiettivo di ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas inquinanti di case e palazzi entro il 2035, per poi puntare alla realizzazione di immobili che non producano emissioni inquinanti entro il 2050, ma senza andare incontro alle inevitabili criticità finanziarie cui si troveranno di fronte i proprietari di immobile quando dovranno affrontare le spese per riqualificare la propria casa. Non solo, il discorso si è ampliato anche al mercato dell’automotive, restando in tema green. Se da una parte è chiaro che il delicato tema ambientale e clima impazzito devono indurci a riflettere è altrettanto chiaro che non si può diventare sudditi per la mobilità elettrica alla Cina, vista la forza economica e di materie prime che sta immettendo sul mercato su questo settore e la deadline europea del 2035 per le auto elettriche, ma agire anche favorendo la mobilità a idrogeno, quindi non solo elettrica. Puntare esclusivamente sull’elettrico equivarrebbe a un suicidio assistito nei confronti di alcune aziende del comparto italiane ed europee (si parla in Italia di 70mila posti a rischio estinzione), perché si dovrebbe puntare anche ai mezzi a motore endotermico di ultima generazione.
Sì, all’Europa ma con maggiore presenza di idee e azione dell’Italia, favorendo gli interessi degli italiani e non impoverendo la società del Bel Paese.