Ho sempre tifato per Davide piuttosto che per Golia. Questione di Dna. Non perché mi piace perdere, anzi. Ma perché non mi piace vincere facile. Così quando scorgo Golia che alza la voce nei confronti dei piccoli mi si rizzano i peli della pelle. Un mio amico diceva che chi fa la voce grossa coi piccoli dimostra quello che è, un arrogante convinto che intelligenza, sensibilità e dignità siano merce di sua esclusiva pertinenza.
Così, quando nel febbraio 2015 la serie B era dominata da Frosinone e Carpi (che poi verranno promosse in serie A) il presidente della Lazio, Claudio Lotito, nonché proprietario della rediviva Salernitana, sbottò in una telefonata registrata confidando al suo interlocutore che “ho detto ad Abodi (all’epoca presidente di Lega B): se me porti su il Carpi, se me porti squadre che non valgono un c… noi tra due o tre anni non c’abbiamo più una lira. Se c’abbiamo Frosinone, Latina, chi li compra i diritti?..”.
Forse qualcuno quelle esternazioni private poi vomitate pubblicamente le ha dimenticate. Ma ci ha pensato il presidente del Napoli (e proprietario del Bari) Aurelio De Laurentiis a rinverdirle. Così a marzo 2023 ecco, stavolta pubblicamente, in un’intervista rilasciata al New York Times, ADL ha tuonato: “Che ci fa il Frosinone in Serie A? Non attira spettatori, né interessi, né emittenti nel campionato. Arriva in A, non cerca di competere e torna indietro. Se non possono competere, se finiscono ultimi, dovrebbero pagare una multa e non dovrebbero ricevere denaro”.
Eh, il Frosinone in serie A non lo tollerano proprio i presidenti dei grandi club o delle grandi piazze provinciali. Niente, pare non possa esserci spazio per Davide nel calcio dei grandi.
Come dire, creiamo una SuperLega, sbarriamo la strada ai piccoli club (o meglio alle piccole realtà territoriali), che suscitano poco appeal mediatico e quindi di abbonamento (e quindi di diritti televisivi), lasciamo fuori dal calcio che splende i sogni di chi comincia a tirare calci a un pallone in periferia, eludendo uno dei grandi valori sportivi e di vita, quello meritocratico: se vali puoi conquistarti un posto al sole. La bellezza del calcio resta anche quella di vedere il FeralpiSalò un giorno, chissà, sfidare il Milan nella massima serie. Poi, per carità, sappiamo tutti che difficilmente potrà accedere alla Champions League o vincerla in finale contro il Real Madrid. Questo ovviamente, cari Lotito e ADL, non vale per il Frosinone, che è alla sua terza partecipazione nella massima serie in meno di 10 anni, ha uno stadio di proprietà, un settore giovanile che brilla, e forse la prossima stagione si prenderà la soddisfazione di segnare un gol in più delle vostre squadre, perchè il calcio non è scienza esatta ma è figlia della casualità.
Così, come diceva Jorge Luis Borges, la bellezza del calcio rinasce ogni volta che un bambino prende a calci un pallone. Nella prosa della vita, cari Lotito e ADL, non può non starci la poesia del calcio.