La competizione elettorale a Sabaudia è entrata nel vivo. Cinque sono i candidati a sindaco che si sfidano nella città delle dune provando a esaltare un territorio magnifico ma che cercano soprattutto di raccogliere la pesante eredità (o maledizione) di mandati elettorali mai terminati, negli ultimi vent’anni, alla scadenza naturale.
La competizione elettorale a Sabaudia è entrata nel vivo. Cinque sono i candidati a sindaco che si sfidano nella città delle dune provando a esaltare un territorio magnifico ma che cercano soprattutto di raccogliere la pesante eredità (o maledizione) di mandati elettorali mai terminati, negli ultimi vent’anni, alla scadenza naturale. Infatti, i primi cittadini Nino Schintu, Alessandro Maracchioni, due volte Maurizio Lucci e per ultima Giada Gervasi, tra lotte intestine, malattia degenerativa (Maracchioni) e inchieste giudiziarie, non hanno mai concluso il quinquennio deciso dalle urne. Oggi i candidati sono cinque, sostenuti da 15 liste per oltre 230 candidati a consiglieri comunali.
Stavolta a sfidarsi saranno in cinque: Paolo Mellano, che raccoglie la difficile eredità di Giada Gervasi, finita al centro di un’indagine della magistratura sulla Coppa del mondo di canottaggio, ma che presenta in modo integro la sua squadra storica, come i candidati Gianluca Bonetti che tanto bene ha fatto negli eventi al pari di Francesca Avagliano o giovani come Luca Danesin.
Poi c’è candidato a sindaco Enzo Di Capua, colonnello della Guardia di Finanza, radicato a Sabaudia sin dagli anni ’70, campione di sport e sempre molto attivo nella vita sociale del territorio: Di Capua è riuscito grazie anche all’impegno di Antonio Ciriello, di Fabiana Marangoni e di Dionisio Magnanti a raccogliere attorno a sé pezzi importanti del centrodestra cittadino ma soprattutto di portarsi sotto di sé i simboli di Lega e Fratelli d’Italia, uniti in questa competizione elettorale. E se qualcuno aveva dei dubbi sull’unità dei partiti di Salvini e Meloni è rimasto deluso quando alla presentazione ufficiale della lista della Lega il deputato regionale Angelo Tripodi senza mezzi termini ha dichiarato che “voglio subito eliminare tutte le stupidaggini che si rincorrono: porteremo e porterò Enzo Di Capua. Enzo è il mio candidato, la figura migliore per creare una filiera di governo e per portare finanziamenti al territorio”. Di Capua è spinto anche da una civica, Sabaudia Futura, formata da un mix di elementi esperti e giovani di belle speranze.
Ma all’ombra della Maga il candidato da battere pare sia Alberto Mosca, ex comandante dei Carabinieri, partito con largo anticipo rispetto agli altri competitor, sostenuto da Forza Italia e da Giovanni Secci in primis, figura di primo piano della politica locale, più da altre quattro liste, tra cui Azione e Udc, partiti dotati di simbolo ma che restano un interrogativo sulla reale forza propulsiva, e i civici molto attivi Città Nuova e Scegli Sabaudia.
Ritorna in auge anche l’ex sindaco Maurizio Lucci, portato da tre liste: Lucci sindaco, Obiettivo in Comune e Coraggio Italia, partito rappresentato in provincia dalla senatrice Marinella Pacifico, ma sulla cui spinta restano dubbi. Lucci si era già candidato alle scorse elezioni come consigliere comunale ma già da mesi, ancor prima del terremoto giudiziario che colpisse il sindaco Gervasi, meditava di ripresentarsi alla sfida elettorale come candidato di primo piano. Vedremo se ha conservato il suo appeal.
Poi, è presente anche la sinistra, che in questi anni ha raccolto i cocci della sonora sconfitta della precedente tornata elettorale quando non riuscì nemmeno a ottenere un seggio a Palazzo: il candidato a sindaco è il funzionario regionale Giancarlo Massimi, che vanta nel suo curriculum esperienze come sindaco nella civettuola Civitella Alfedena, che è riuscito a coagulare attorno alla sua figura il Pd, rinato grazie anche agli sforzi di Luca Mignacca, e la lista Massimi Sindaco per Sabaudia.
L’appuntamento elettorale è domenica 12 giugno, ma conti alla mano è facile che a Sabaudia si arrivi al turno supplementare del ballottaggio.