Arresti a Latina per tentata estorsione e intestazione fittizia di beni. Coinvolte varie attività commerciali nel campo della ristorazione e pub, aperte tra Latina, Terracina e San Felice Circeo.
Questa mattina la Polizia di Stato di Latina ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere per tentata estorsione ed intestazione fittizia di beni.
Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile diretta dal Vice Questore Aggiunto Giuseppe Pontecorvo e coordinate dal Sost. Proc. della Procura della Repubblica di Latina Antonio Sgarrella.
Sono finiti in carcere due 51enni ed 40enne del capoluogo (Gianluca Tuma, Stefano Mantovano e Gino Grenga), a seguito di un’attività investigativa che ha avuto inizio circa due anni fa, dopo che due degli odierni arrestati erano stati denunciati alla Polizia da un uomo minacciato a più riprese affinché restituisse alcuni assegni, o la somma equivalente, consegnatagli in precedenza da uno dei due.
I successivi approfondimenti investigativi, anche di natura patrimoniale, hanno documentato come il principale indagato odierno – già coinvolto, e successivamente condannato, nell’operazione di polizia “Don’t touch” – abbia nel tempo attribuito a propri complici la titolarità di società o quote sociali, allo scopo di eludere la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale a cui è sottoposto dal 2019 che prevede, tra l’altro, il divieto di ottenere licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio.
E’ emerso infatti che varie attività commerciali nel campo della ristorazione e pub, aperte tra Latina, Terracina e San Felice Circeo, sono gestite di fatto da quest’ultimo avvalendosi però di intestatari fittizi, ossia gli altri due arrestati di oggi, i quali agiscono nelle vesti di amministratori e soci. Ulteriori accertamenti investigativi hanno poi evidenziato progetti imprenditoriali di espansione del gruppo, soprattutto nella città di Roma.
Le risultanze dell’attività d’indagine di Procura e Squadra Mobile sono state condivise dal G.I.P. del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, che ha disposto le ordinanze di custodia cautelare. Inoltre, la polizia eseguirà anche il sequestro preventivo di 5 società e dei relativi conti correnti, di fatto riconducibili al principale indagato odierno.