Seconda tavola rotonda tra i pescatori e i Comuni di Latina e Sabaudia, organizzata dall’associazione Latina città di borghi e di mare. Toni accesi nel dibattito ma volontà di perseguire un fine comune.
L’Associazione Latina Città di Borghi e di Mare, una costola del Movimento Fare Latina e del Polo del Fare, è riuscita a organizzare la seconda tavola rotonda sulle criticità del porto-canale Rio Martino, a seguito delle segnalazioni dei pescatori. E qualche passo in avanti è stato fatto.
Attorno al tavolo, presso il Circolo cittadino in piazza del Popolo a Latina, ieri si è tenuto il confronto “Rio Martino: i pescatori chiedono una soluzione urgente per 25 famiglie”. Seduti, come relatori, il sindaco di Latina Damiano Coletta, l’assessore all’ambiente Adriana Calì, gli assessori all’urbanistica Pio Tacconi e alle attività produttive Emanuela Palmisani di Sabaudia, il consigliere comunale e provinciale Annalisa Muzio, Giuseppe Marzano, presidente del Parco nazionale del Circeo, Sergio Cappucci, ricercatore Enea, ed Ennio Zaottini, ex dirigente Arpa ed ex assessore all’ambiente di Sabaudia, Gaia Pernarella, deputata Regione Lazio e Presidente V Commissione Cultura Spettacolo Sport e Turismo.
Gli interventi hanno seguito la linea del primo incontro, quando sono stati coinvolti sia tecnici competenti sia gli operatori “balneari” nonché i pescatori di Rio Martino per affrontare il problema comune della erosione del litorale e la ricerca costante di una soluzione definitiva per la protezione del litorale, focalizzando l’attenzione sull’insabbiamento del porto canale di Rio Martino, annosa vicenda che da oltre dieci anni crea problemi fino ad impedire, di fatto, ai pescatori di uscire al largo del mare per svolgere attività di pesca. Attraverso l’incontro si sono cercate soluzioni concrete a vantaggio del litorale e dell’ambiente ma anche del commercio, dello sviluppo economico e del turismo.
Il sindaco Coletta e l’assessore Calì hanno ribadito le difficoltà connesse ad un iter burocratico così lungo ma hanno sottolineato come ci sia luce in fondo a questo tema complesso: da una parte perché l’assessore Calì ha riannodato e fili del protocollo ad hoc con la Regione Lazio, volto ad ottenere finanziamenti adeguati per interventi duraturi e strutturali, dall’altra il primo cittadino ha ribadito che sono ormai maturi i tempi per la risoluzione delle problematiche legate all’affidamento della gestione del porto canale (il Tar si è espresso proprio oggi rigettando l’ennesimo ricorso dei privati ), aspetto che non solo garantirebbe il dragaggio e la pulizia da parte della società aggiudicataria, ma risolverebbe la criticità della mancanza di luce e acqua nel porto canale e darebbe anche il la per le future idee dell’Amministrazione, come quella di alcuni interventi atti a creare un piccolo mercato del pesce.
Nel corso della discussione si è capito subito come il problema, pur partendo dai Pescatori di Rio Martino, coinvolga lo sviluppo sostenibile del litorale di Latina, la portualità, il mantenimento delle concessioni balneari come la buona qualità ambientale della fascia costiera del Parco del Circeo (sia a Latina che a Sabaudia). A più riprese è stato ricordato il Protocollo d’Intesa del 2018 che, con Delibera della Regione Lazio, è stato approvato anche dai Comuni di Latina e Sabaudia, Ente Parco, ARPA, Corpo dei Carabinieri Forestali ed il Consorzio di Bonifica: iI Protocollo prevede proprio il periodico dragaggio dei canali ed il trasferimento verso nord dove la “risorsa sabbia” manca e dove i progetti di difesa costiera prescrivevano di effettuare ripascimenti sottoflutto alle scogliere (in prossimità dello stabilimento della Polizia di Stato). L’utilizzo della sabbia dragata dalle foci per versamenti periodici sulla spiaggia emersa del litorale di Latina, porterebbe dei co-benefici, preservando l’ambiente con una migliore qualità dei laghi costieri e la protezione/ricostruzione delle dune, garantendo la sicurezza alla navigazione (sia a Rio Martino che a Fosso Mascarello), migliorando l’economia del mare con maggiore opportunità ricettive per le attività commerciali e turistiche derivanti dalla maggiore ampiezza della spiaggia emersa.
Si è levata alta anche la voce della cooperativa dei pescatori di Rio Martino, con il suo rappresentante Eros Mariucci, e dei rappresentanti delle associazioni di categoria Massimo Perin (assobalneari), Caianiello e Riccardo Destro (SIB) che insieme hanno ribadito l’impossibilità di uscire in mare per la sedimentazione della sabbia proprio all’imboccatura del porto canale, la necessità di un intervento rapido per tamponare una situazione ormai al limite del grottesco.
“Auspico che prenda forma questa rete che si sta creando tra balneari e pescatori. Da questi confronti, anche a volte dai toni aspri e polemici, scaturisce proprio la volontà di creare una nuova dimensione culturale di fare politica per il bene del territorio –ha sottolineato Annalisa Muzio, neo eletta consigliere provinciale, ieri intervenuta anche in rappresentanza dell’ente di via Costa. La Provincia è un ente di raccordo e farà la sua parte, creando le condizioni per eliminare le criticità annose e per favorire lo sviluppo con una visione nuova e soprattutto attraverso una sinergia reale coinvolgendo in maniera costruttiva tutti gli enti preposti”.
La tavola rotonda si è chiusa con l’impegno dell’assessore Cali a convocare, a stretto giro, un tavolo tecnico che coinvolga anche le associazioni di categoria. Grande soddisfazione manifestata dagli organizzatori e dal presidente della associazione Latina città dei borghi e del mare, Angelo Conti che, insieme al suo direttivo, ha dato appuntamento per un terzo incontro, volto a valutare gli step e le altre iniziative che si formeranno in sinergia tra la classe politica imprenditoriale e le figure tecniche.