La Lega, il gruppo consiliare di Latina, saluta la legge che investe 9 milioni di euro per festeggiare il compleanno di Latina. “Quando una persona si appresta a compiere 100 anni è festa grande, con i meriti che vanno ascritti a chi sta tagliando un traguardo a dir poco impensabile. Quando una città si appresta a festeggiare i 100 anni il merito è da suddividersi tra tutti coloro che vivono il territorio e che si adoperano per esso, così oggi salutiamo che il Centenario di Latina è legge dello Stato, votato alla Camera in Commissione cultura grazie a uno straordinario gioco di squadra che ha visto protagonisti in prima battuta Nicola Calandrini, Claudio Fazzone e Claudio Durigon in Senato, Giovanna Miele alla Camera dei deputati che hanno saputo coinvolgere anche le opposizioni. Così in meno di 1 anno una proposta è diventata legge, concretizzando un atto inusuale come quello di avere la fortuna di vivere in una città che ha una data certa di concepimento e di compleanno. Proprio come le persone. Già solo per questo una città è da amare – si legge nella nota-. Ora per la nostra amata città si aprono le strade per cercare di vincere diverse sfide, soprattutto quella di migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e del suo territorio, per renderlo appetibile a chi viene da fuori, conoscerlo, apprezzarlo, amarlo. Proprio come noi.
Avremo a disposizione in questi anni di avvicinamento allo storico traguardo 9 milioni di euro più l’istituzione di una fondazione Latina 2032, da utilizzare per migliorare una città che deve scrollarsi di dosso un recente passato fatto di immobilismo.
Il primo atto che, come gruppo in Consiglio comunale, stiamo cercando di far attecchire nella nostra comunità è il senso d’appartenenza, eliminando anche quella sorta di depressione che è stata la conseguenza di anni bui e tristi, che hanno visto la nostra città troppe volte commissariata, perdendo automaticamente quel filo logico ed emozionale che dovrebbe invece col passare del tempo diventare sempre più spesso tra palazzo e comunità.
Ricucire il rapporto col cittadino, imbastire una relazione più costante con la comunità, segnare con una e più opere strutturali il corso del tempo, è un imperativo per noi amministratori, su cui dobbiamo costruire la Latina del futuro.
Sognare una città a dimensione europea da qui al 2032 è una sfida che ci deve vedere coinvolti, con tutte le energie che disponiamo, allargando l’azione anche alle opposizioni, perché Latina dovrà diventare sempre di più terra inclusiva, in nome di chi quella terra l’ha redenta all’alba della sua storia”.