Ieri, alle prime luci dell’alba, sono stati arrestati due fratelli per spaccio di droga, mentre un assistente della polizia di Stato è stato sospeso dal servizio. Questa la sintesi di un’operazione della squadra mobile di Latina, in collaborazione con la squadra cinofili di Nettuno.
Ieri, alle prime luci dell’alba, sono stati arrestati due fratelli per spaccio di droga, mentre un assistente della polizia di Stato è stato sospeso dal servizio. Questa la sintesi di un’operazione della squadra mobile di Latina, in collaborazione con la squadra cinofili di Nettuno.Ai domiciliari sono finiti Leonardo e Francesco Corni, 39 e 31 anni, mentre nella stessa ordinanza il gip del tribunale di Latina ha disposto la sospensione del servizio per 12 mesi a carico di poliziotto, che però non è in servizio presso la Questura di Latina.
Le indagini hanno permesso di accertare che i due uomini finiti agli arresti gestivano tra il 2020 e il 2021 un’attività di spaccio tra i territori di Sabaudia e San Felice Circeo, da cui risultano numerose cessioni di cocaina, almeno 30 quelle contestati. Oggi, invece, in coda alla medesima operazione sono state effettuate perquisizioni domiciliari nelle case di altri due soggetti, un italiano di 40 anni e un 37enne di nazionalità tunisina, indagati a piede libero, mentre altre sei le persone indagate in stato di libertà.
“L’estrema accortezza dimostrata dagli indagati – si legge in una nota della Questura – con particolare riguardo ai luoghi dove occultare lo stupefacente, ha reso più complessa l’attività investigativa in questione. Nonostante tali difficoltà ed a riscontro di quanto ipotizzato, in corso di attività sono stati effettuati quattro arresti in flagranza, due soggetti sono stati deferiti in stato di libertà e si è proceduto al sequestro di mezzo chilo circa di cocaina. Dalle indagini è emerso anche il coinvolgimento di un appartenente alla Polizia di Stato – legato da un vincolo di amicizia ai due soggetti tratti in arresto in data odierna – il quale ha partecipato all’attività di spaccio al dettaglio, tentando altresì di carpire notizie utili dagli agenti della Squadra Mobile impegnati nell’attività investigativa; inoltre, è stato accertato come questi abbia lavorato presso l’azienda del 39enne nel periodo in cui era assente per malattia”.