Ve lo ricordate ’30 giorni di buio’, un film horror del 2007 diretto da David Slade? Siamo a Barrow (Alaska), nel Circolo polare artico, dove i pochi abitanti rimasti devono vedersela con un gruppo di vampiri affamati, richiamati dalla ‘notte polare’. Sappiamo che quella città esiste, a nord del 70° parallelo, si chiama Utqiagvik, resta l’insediamento più a nord degli Usa con le sue 4mila anime che da novembre a gennaio non vedono il sole vivendo tra i -25°C e i -45°C.
In questi giorni spettrali e distopici mi torna in mente quel film prodotto da Sam Raimi. La mattina c’è il sole, chi vive vicino al mare guarda tramonti struggenti, poi appena scendono le tenebre le città si svuotano, la gente si rintana in casa, i ristoranti sono vuoti, i locali piangono, le strade sono deserte. Ci sono pochi volontari alla Robert Neville (per fare un’altra citazione) che si aggirano per le vie ma evitano il contatto con gli altri pochi avventurieri, aspettando che quella mezza ‘notte polare’ scompaia con la nuova alba.