Come cambierà il mondo del lavoro

Letizia Bongiorno, presidente Confartigianato Latina: “La provincia pontina è pronta alla trasformazione, ma ci vorrà upskilling, cioè, l’aggiornamento costante delle competenze. L’agricoltura sarà un comparto in crescita”.

Il mondo del lavoro sta cambiando a una velocità impressionante: nei prossimi 5 anni, verranno creati ben 170 milioni di nuovi posti di lavoro, ma allo stesso tempo oltre 90 milioni di persone potrebbero doversi reinventare completamente. Questi sono i dati che emergono dall’ultimo report “Future of Jobs 2025” del World Economic Forum (WEF), dove i più influenti economisti mondiali hanno analizzato le tendenze che plasmeranno il mercato del lavoro nei prossimi anni.

E il quadro che emerge è molto interessante. Cinque macro-trend rivoluzioneranno il mondo del lavoro nei prossimi anni. Secondo il WEF, sono cinque i principali driver del cambiamento nel mondo del lavoro:

  • Cambiamento tecnologico: con l’IA generativa e l’automazione che faranno da padrone nella maggior parte dei settori
  • Incertezza economica: inflazione e aumento del costo della vita impatteranno su salari e welfare
  • Transizione verde: la sostenibilità sta diventando sempre più centrale, con le aziende costrette ad accelerare gli sforzi per ridurre il loro impatto ambientale
  • Trasformazioni demografiche: l’invecchiamento della popolazione nelle economie ad alto reddito e l’espansione della popolazione in età lavorativa in quelle a basso reddito stanno cambiando profondamente le dinamiche del mercato
  • Frammentazione geoeconomica: le tensioni geopolitiche stanno obbligando circa un terzo delle organizzazioni a ripensare completamente i propri modelli di business

“Ma per chi lavora, cosa significa tutto questo? Si stima che tra il 2025 e il 2030 ci saranno circa 170 milioni di nuovi posti di lavoro (+14% rispetto all’occupazione attuale), circa 92 milioni di posti saranno persi (-8%), il risultato netto sarà una crescita del 7%, con 78 milioni di nuovi impieghi – sottolinea Letizia Bongiorno, presidente Confartigianato Latina-. Attenzione però a non fraintendere: la perdita di 92 milioni di posti non significa automaticamente 92 milioni di disoccupati: la sorpresa maggiore sarà comunque che tra i lavori più richiesti non sono quelli high-tech, ma nel comparto agricolo, perché le macchine non possono sostituire tutto e con una popolazione mondiale in crescita, la produzione di cibo diventa prioritaria, così aumenterà il settore della logistica e dei trasporti oltre che, ovviamente, gli sviluppatori di sotfware. Da qui può partire il riscatto della provincia di Latina, che già vanta produzioni di qualità nel settore agricolo, allargandosi ulteriormente in quello della trasformazione, della promozione e della diffusione. Confartigianato Latina mette a disposizione i suoi uffici di via dei Boi a Latina per corsi e seminari i modo da accrescere le competenze degli imprenditori artigiani e dei liberi professionisti” conclude Letizia Bongiorno.

Molte mansioni si trasformeranno, richiedendo nuove competenze a chi già lavora. Ed infatti, il report stima anche che il 39% delle competenze attualmente richieste ai lavoratori cambieranno entro il 2030. Tra i posti più a rischio troviamo la figura del cassiere, il personale amministrativo e di segreteria e il Graphic designer, poiché l’IA generativa sta già sostituendo molte funzioni creative. Ma quindi, come sopravvivere a questi cambiamenti? Secondo il WEF, la risposta è chiara: upskilling, upskilling e ancora upskilling. Cioè, l’aggiornamento costante delle competenze. E questo grazie a una formazione continua focalizzata sulle competenze più richieste come AI, big data e sicurezza informatica, la collaborazione uomo-macchina: imparare a lavorare con l’IA, non contro, e l’anticipazione dei trend: chi si aggiorna prima, ha un vantaggio competitivo enorme.

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