In occasione della giornata nazionale del gatto, il 17 febbraio, Legambiente vuole rendere omaggio a questo splendido felino, amico discreto e affettuoso, con il focus “A-mici in Città”, per fare il punto, dati alla mano, sull’operato delle amministrazioni italiane per il loro benessere e la loro tutela.
E i dati non sono confortanti. Nonostante l’Italia si confermi tra i paesi che più amano i gatti – si stimano tra i 10 e 15 milioni quelli nelle case dei cittadini, tra 700.000 e 1.150.000 quelli presenti nelle colonie feline registrate nelle città italiane, il Belpaese risulta ancora in forte ritardo nel garantirne benessere e tutela.
Da considerare, in prima analisi, che le forze di polizia, nel 2022, hanno registrato solo in tema di abbandono, maltrattamento e uccisione a danno degli animali domestici (specie cani e gatti) ben 751 reati, 2.408 illeciti amministrativi, 412 le persone denunciate. Una media giornaliera di 2 reati, più di una persona denunciata e oltre 6 illeciti sanzionati amministrativamente. Pesa molto l’assenza nel Codice penale dei delitti contro gli animali e il mancato aumento dei limiti edittali e delle sanzioni. Negli ultimi mesi poi, la cronaca ha registrato una vera sequela di brutalità a danno di gatti. Uno fra tutti quanto accaduto al gatto Leone ad Angri (SA), morto a metà dicembre scorso dopo giorni di agonia dopo essere stato scuoiato vivo. Pesa molto l’assenza nel Codice penale dei delitti contro gli animali.
Una situazione allarmante, esacerbata dai ritardi cronici dell’Italia in tema di sterilizzazioni, adozioni e campagne informative. Nel 2022, su un campione di 552 Comuni, appena il 40% dichiara di avere colonie feline presenti sul proprio territorio e solo il 33,9% di sapere quanti gatti ci siano in queste stesse colonie. Rispetto alle sterilizzazioni, appena l’8,7% dei Comuni dichiara di avere sterilizzato più del 90% dei gatti presenti nelle sue colonie; solo il 17,7% sostiene di aver fatto campagne di sterilizzazione e il 6,7% di aver realizzato campagne per l’adozione di gatti in cerca di casa. Appena il 9,4% dei Comuni dichiara di avere, sul proprio territorio o convenzionati, gattili sanitari, strutture pubbliche indispensabili per curare gli animali liberi malati o feriti; solo il 4,5% di avere oasi feline.
Insomma tante questioni da affrontare e migliorare e che oggi trovano solo parziale risposta grazie alle decine di migliaia di volontarie e volontari che donando tempo e risorse economiche, si impegnano per tutelare il benessere di questi nostri concittadini a quattro zampe e per prevenire e denunciare gli atti di violenza.
Le proposte di Legambiente sono quelle di chiedere al Parlamento di approvare rapidamente la proposta di legge a prima firma dell’on. Michela Vittoria Brambilla che inasprisce i delitti contro gli animali come chiede la rinnovata Costituzione. Al Direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari (Dgsaf) del Ministero della Salute di approvare rapidamente e bene il fondamentale decreto con le istruzioni di dettaglio per l’implementazione del Sistema informativo Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC), previsto dal decreto legislativo n. 134/2022, che consentirà l’anagrafe di tutti i gatti domestici.
Ai Presidenti di Regione e ai Sindaci chiediamo di realizzare un piano coordinato che preveda: 1) attivare accordi con le associazioni per la protezione degli animali per l’applicazione di leggi e regolamenti comunali; 2) la mappatura completa, entro il 2024, delle colonie feline presenti nei contesti urbani e periurbani; 3) una campagna ad hoc, entro il 2027, di anagrafe e sterilizzazione di tutti i gatti presenti nelle colonie feline; 4) la piena operatività, entro il 2030, di 400 gattili sanitari (uno ogni 150 mila abitanti) per consentire la gestione pubblica sanitaria delle popolazioni di gatti nelle aree urbane e periurbane.
Nella convinzione che ad una maggiore tutela e benessere degli animali corrisponde sempre un maggior benessere individuale e collettivo delle persone.