Ponza e Arte, insieme, per non restare in silenzio davanti alla violenza psicologica, alla manipolazione affettiva, agli abusi di ogni genere. Altro passo in avanti per l’arte di denuncia da parte dell’artista Maria Teresa Cicini.
L’iniziativa solidale prevede l’adozione dei dipinti dell’artista da parte di commercianti, ristoratori, albergatori di Ponza, patrocinata dal Comune e in collaborazione con l’Associazione antiviolenza Centro Donna Lilith di Latina.
L’isola di Ponza ha sposato il progetto solidale che prevede l’esposizione, nel mese di agosto e settembre, dei dipinti raffiguranti volti femminili che hanno subìto violenza psicologica e in fase di rinascita. Lungo le strade dell’isola ponzese, e in negozi, bar, ristoranti, camere, alberghi e qualunque altro esercizio commerciale che avrà aderito all’iniziativa, sarà possibile ammirare i dipinti in olio e acrilico per rompere il silenzio davanti questa subdola forma di abuso.
Una parte del ricavato dalla vendita dei quadri verrà devoluto all’Associazione antiviolenza Centro Donna Lilith di Latina. Un progetto interamente solidale che consente di lanciare messaggi importanti attraverso un canale differente.
L’arte di denuncia di Maria Teresa Cicini si articola in tre momenti, l’abuso, la consapevolezza, la rinascita. In un primo momento, la donna perde la propria identità, per poi riscattarsi e risollevarsi più forte di prima. Come l’Araba Fenice risorge dalle proprie ceneri, le donne rinascono dal proprio dolore, dalla loro morte interiore. Reagiscono, si rialzano e coltivano la loro resilienza. La pittura si fa voce del grido strozzato in gola della donna, la creatura nobile per eccellenza, portatrice sana di bellezza. Un progetto interamente solidale che consente di lanciare messaggi importanti attraverso un canale differente.
“In qualità di Sindaco di Ponza posso annunciare, con orgoglio, che l’isola di Ponza è stata scelta per l’iniziativa “Adotta un quadro” da Maria Teresa Cicini, come prima isola per esporre i suoi splendidi, ma soprattutto significativi quadri di donne che hanno subito violenza. Il tema mi ha subito colpito particolarmente, perché purtroppo se ne parla ancora molto poco ma speriamo che questa iniziativa, patrocinata dal Comune di Ponza, incentivi l’interesse dei cittadini sul tema della violenza e favorisca la conoscenza e la consapevolezza, in particolare nelle giovani generazioni, su un tema così delicato ed importante” queste le parole con cui il Primo Cittadino di Ponza Francesco Ambrosino per annunciare il Progetto.
‘Siamo molto felici come associazione Centro Donna Lilith di essere state coinvolte dall’artista nel suo progetto di rielaborazione attraverso le immagini di episodi o aspetti della violenza psicologica. Tipo di violenza che è molto diffusa ma difficile a volte da individuare e superare’, dichiara la Presidente Francesca Innocenti del Centro antiviolenza Donna Lilith.
‘Il Comune di Ponza ha aderito senza esitazione alla mia proposta. Ringrazio davvero tanto il Sindaco per aver colto l’importanza e la delicatezza del progetto, dichiara Maria Teresa Cicini. È la prima volta che espongo in un’isola e ho riscontrato molta curiosità e sensibilità da parte della popolazione ponzese. Il messaggio che provo a diffondere è proprio quello di rompere un silenzio davanti una forma di violenza subdola, nascosta, camuffata. I volti delle donne che dipingo sono volti urlanti, gridi silenziosi…sono convinta che parlarne aiuti, supporti …favorendo decisamente la rinascita’.
Maria Teresa Cicini, pittrice autodidatta nasce a Roma nel 1975 e segue studi di carattere antropologico. Lavora nel mondo della comunicazione. L’arte è una passione. Non frequenta accademie o corsi di pittura. In seguito alla pandemia da Covid 19 il richiamo verso la pittura nasce, cresce ed esplode l’arte su tela, una forma di esternazione contro un abuso silenzioso. Inizia così la rappresentazione della sofferenza da violenza psicologica, a volte, anticamera del femminicidio. In dodici mesi più di 120 opere su tela. Volti di donne sofferenti, sottomesse, un esercito silenzioso di creature impaurite, schiave di situazioni sottese, incomprensibili all’immaginario comune. La sottomissione, il tormento, la paura, l’alienazione, la follia, la perdita di identità, il terrore, la vergogna, la menzogna, il gasligthing, ma anche la riflessione, la speranza, la rivalsa, il cambiamento, la rinascita. Donne sopravvissute. Donne guerriere. È un’arte di denuncia, un’arte che vuole essere in prima fila contro ogni forma di silenzio.
Dal 1986 il Centro Donna Lilith è al fianco delle donne, di Latina e provincia, e dei loro figli e figlie che vogliono rompere le catene della violenza. I Centri antiviolenza sono tre, uno a Latina dal 1991, uno ad Aprilia dal 2018 e uno a Priverno dal 2023 in cui si effettuano percorsi di uscita dalla violenza. Inoltre dal 2003 una Casa Rifugio per donne sole e/o con figli/e che hanno subìto abusi e maltrattamenti. Il Centro sostiene le donne con percorsi di inclusione socio- lavorativa, attraverso il lavoro, favorendo quindi l’autonomia economica.