Reazione di Anna Scalfati (Lista Rocca) sulla questione del Lago di Paola: “il Pd non conosce le leggi” scrive la giornalista candidata nella lista a sostegno di Francesco Rocca governatore del Lazio.
“A chiarimento di quanto affermato dal Partito democratico, si fa presente – anche al solo fine di
dimostrare la scarsa conoscenza delle norme da parte degli interlocutori – che la “Legge Galli” alla
quale si fa continuo riferimento è stata abrogata nel 2006, con l’entrata in vigore del D.Lgs n.
152/2006.
Pur non disconoscendo un principio generale di pubblicità delle acque, presente nella maggior parte degli ordinamenti giuridici, il caso del Lago di Paola si pone come caso unico e peculiare, essendo stato il bene oggetto di una vera e propria “sdemanializzazione”, effettuata da parte dello Stato Italiano, ossia dello stesso soggetto giuridico che – secondo quanto affermato – ne dovrebbe oggi riassumere la proprietà in via coattiva. Infatti, la legge sulla base della quale è stato venduto ai privati (Legge 21 agosto 1862 n. 793) autorizzava proprio l’alienazione di beni demaniali.
Dunque, lo Stato italiano ha volontariamente e consapevolmente trasferito la proprietà del bene, incassandone il relativo prezzo e – di tal maniera – ne ha mutato la natura giuridica. “Pacta sunt servanda” (“i contratti devono essere rispettati”): questo è il principio giuridico richiamato dalla giurisprudenza per confermare la natura privata del bacino, principio che costituisce una pietra ondante di ogni ordinamento, ossia la certezza del diritto. Non a caso – a partire dal secondo
dopoguerra – lo Stato Italiano ha posto in essere una serie di azioni ad ampio spettro, volte a riacquisire la proprietà del Lago di Paola sulla base di provvedimenti autoritativi, tutti respinti con sentenze della Cassazione a Sezioni Unite – da ultimo nel 2006 – che hanno confermato la validità
della vendita e, dunque, della sdemanializzazione del bene. Negli ultimi anni, anche la Presidenza
della Repubblica (2008), l’Agenzia del Demanio (2008, 2009 e 2014), la Regione Lazio (2009) e il Ministero dell’Ambiente (2016) hanno fornito pareri a conferma della natura privata del bene; ciò anche successivamente all’entrata in vigore del D.Lgs. 152/2006. In relazione alla richiamata
ordinanza del Tribunale Superiore delle Acque del 2007, si omette di riferire che la Cassazione a Sezioni Unite, con sentenza del 17 aprile 2012, ha chiarito che tale provvedimento è del tutto
insuscettibile di avere alcun effetto sulla proprietà del Lago di Paola. Per quanto concerne la possibilità di richiedere finanziamenti finalizzati al risanamento del bacino o al suo migliore utilizzo,
si riporta quanto già scritto dal Ministero dell’Ambiente nel 2016, in risposta ad una interrogazione
proposta dall’On. Moscardelli: “l’affermazione che la peculiare natura giuridica del bacino impedirebbe attualmente l’accesso a finanziamenti comunitari, risulta del tutto priva di fondamento, in considerazione della facoltà garantita anche ai soggetti privati di accedere a tali fondi”. Lo precisa in una nota Anna Scalfati, candidata nella Lista civica di Francesco Rocca per la provincia di Latina.