Andrà in scena nei giardini comunali di Latina in piazza del Popolo lo spettacolo ‘Amare senza riserve’, che tratta di varie tematiche, dall’amore che diventa pericoloso all’omaggio a chi quell’amore lo ha descritto con garbo, intelligenza e ironia. L’evento è portato in scena dalla compagnia teatrale Palco19 giovedì 1 settembre ore 21 nei giardini comunali di Latina, un evento che gode del patrocinio della Regione Lazio e del patrocinio morale del Comune di Latina all’interno del calendario ‘I tramonti, la luna e i falò’.
Ma ‘Amare senza riserve’ è soprattutto una battaglia sui diritti delle donne non si deve fermare alla data simbolo del 25 novembre, dove le senza riserve sono da intendersi nel rispetto delle scelte fatte dal partner di chiudere una relazione, di vivere nel rispetto dei sentimenti e delle relazioni, e continuare questa battaglia in nome delle donne e della libertà di scelta.
Infatti la battaglia culturale è ancora lunga, affinché si possa eliminare la violenza contro le donne al di fuori del 25 novembre, perché purtroppo resistono degli stereotipi nella società italiana. Talmente sono radicati che talvolta sembra che si viva in una bolla ideale mentre il resto del mondo compie passi da gambero. Infatti, in tal senso i dati dell’Istat diffusi sono shock. Il 40% degli intervistati sul fenomeno della violenza di genere crede che le donne possano sottarsi a un rapporto di violenza sessuale, il 24% crede che siano le donne a provocarla, il 25% pensa che chi la subisce se drogata o ubriaca è in parte responsabile. Ancora con gli stereotipi: il 31% crede che gli uomini non debbano occuparsi delle faccende domestiche, il 28% che è solo l’uomo a dover provvedere al sostentamento economico della famiglia e altre percentuali tipiche maschiliste.
C’è ancora da lavorare per una rivoluzione culturale da diffondere. La performance è di un gruppo attrici della compagnia Palco 19 di Simona Serino, che adatteranno testi di William Shakespeare, Paola Cortellesi e della stessa Serino. La performance si compone di diversi momenti interpretativi, capaci di scuotere le coscienze e le sensibilità con testimonianze, movimenti, situazioni e musiche in grado di creare suggestioni e atmosfere che appartengono alle esperienze di donne reali che hanno avuto il coraggio di denunciare il clima di manipolazione e violenza psicologica oltre che fisica, in cui sono vissute. Ecco dunque che l’intera performance si snoda in diversi quadri che toccano altrettanti aspetti della sopraffazione maschile, nella dimensione privata quanto in quella pubblica, senza scadere mai nella violenza esibita e consumata, ma fermandosi un attimo prima, per privilegiare la riflessione sull’impatto emotivo. E poi lo spettacolo diventa un omaggio a Mattia Torre, sceneggiatore romano, prematuramente scomparso, che ha firmato monologhi e stesure televisive e cinematografiche tre le migliori degli ultimi dieci anni. Così, 13 interpreti daranno voce e vita scenica agli atti unici di Mattia Torre, scritti dall’autore per attori soli del calibro di Valerio Mastandrea, Geppy Gucciari, Valerio Aprea e Virginia Raffaele, e che in questo allestimento avranno invece un respiro corale. L’originalità della proposta di Palco 19 sta proprio nell’aver preso i monologhi, che generalmente vengono divulgati attraverso la forma del reading, e averli trasformati in scene teatrali vere e proprie. L’effetto finale è uno spettacolo dal ritmo incalzante e di riflessioni ironiche dal sapore agrodolce. I brani scelti infatti, portano in luce i paradossi, gli eccessi, le contraddizioni delle nostre abitudini e le umane meschinità in cui ciascuno inciampa e si riconosce, soprattutto sulla differenza di genere mai superata e oggi ancor più evidente.