Dall’inizio dell’anno gli eventi estremi fra nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado, sono cresciuti rispetto allo stesso periodo del 2021 del +50%, con il 2022 che si classifica peraltro fino ad ora in Italia come il più caldo di sempre.
Dall’inizio dell’anno gli eventi estremi fra nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado, sono cresciuti rispetto allo stesso periodo del 2021 del +50%, con il 2022 che si classifica peraltro fino ad ora in Italia come il più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,99 gradi) rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola con un calo del 40%. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd e Isac Cnr rispetto ai primi nove mesi, in riferimento all’ultima ondata di maltempo con alluvioni, frane, esondazioni, danni e vittime per le quali si esprime cordoglio. L’estate torrida e siccitosa ha devastato i raccolti, assetato città e campagne e accumulato energia termica distruttiva che si è poi scaricata al suolo con la violenza del meteo.
E’ evidente in Italia la tendenza ad una tropicalizzazione del clima con le ultime ondate di nubifragi e grandinate che si sono abbattute su terreni secchi i quali non riescono ad assorbire l’acqua che causa frane e smottamenti con oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) che hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico, ma la percentuale sale al 100% per regioni come le Marche, secondo dati Ispra.
Eventi estremi che provocano danni perché colpiscono aree rese più fragili dalla cementificazione e dall’abbandono. Nel 2021 sono stati consumati oltre 2 metri quadrati di suolo al secondo, il valore più alto negli ultimi 10 anni – sottolinea Coldiretti – con il cemento che ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato, secondo il Rapporto elaborato dall’Ispra.
Nello spazio di una generazione (25 anni) è scomparso più di 1 terreno agricolo su 4 (-28%) seguendo un modello di sviluppo sbagliato che purtroppo non si è ancora arrestato e mette a rischio l’ambiente e la sicurezza dei cittadini. Per questo occorre fermare subito il consumo di suolo ma sono anche necessari – continua Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve.
L’esplosione degli eventi estremi nel 2022, in media quasi 9 al giorno da nord a sud dell’Italia, ha provocato danni che in agricoltura superano già i 6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, pari al 10% della produzione nazionale.