Un nuovo viaggio di Legambiente lungo le coste italiane per smontare le fake news sull’eolico off-shore, coinvolgere e sensibilizzare le comunità coinvolte dai nuovi progetti e promuovere l’uscita dalle fonti fossili per fermare la crisi climatica.
Un nuovo viaggio di Legambiente lungo le coste italiane per smontare le fake news sull’eolico off-shore, coinvolgere e sensibilizzare le comunità coinvolte dai nuovi progetti e promuovere l’uscita dalle fonti fossili per fermare la crisi climatica.
Emergenza climatica, guerre, caro energia, e l’impennata dei prezzi ci obbligano a ripensare subito il nostro sistema energetico, cioè come produciamo e consumiamo energia.
La soluzione è a portata di mano: abbandonare le fonti fossili (gas, carbone e petrolio) il prima possibile a favore delle fonti rinnovabili che saranno indispensabili per rispettare gli impegni assunti dall’Italia e diventare un Paese ad emissioni zero nette entro il 2050, meglio 2040. Con eolico e solare, le fonti più promettenti nel nostro Paese, taglieremo le emissioni di CO2, avremo bollette meno salate e indipendenza dalle fonti fossili. In Italia abbiamo già 5.000 impianti eolici e almeno 890mila impianti solari fotovoltaici. Ma un grande potenziale potenziale arriva dall’eolico a largo dei nostri mari dove i venti sono più costanti e forti.
E noi, non lo abbiamo ancora sfruttato. Ad oggi abbiamo un solo impianto attivo in mare, a Taranto, e ci sono voluti ben 14 anni per costruirlo. Con gli impianti eolici offshore ad altissima tecnologia e dall’impatto ambientale ridotto, potremmo produrre fino a 55.000 Megawattora ogni anno da qui al 2030.
Un’incredibile quantità di energia pulita che se sbloccata potrebbe consentirci di centrare gli obiettivi climatici del 2030. Non possiamo aspettare altri 14 anni per produrre energia sostenibile, bisogna fare in fretta, il pianeta non ha tempo!
Il nostro impegno non si ferma e con la nuova campagna “Il panorama non cambia. Il futuro sì” vogliamo coinvolgere i territori interessati dalle proposte di nuovi impianti, per favorire processi costruttivi di confronto e smentire le fake news sull’eolico off-shore, convinti che solo con un forte e concreto impulso allo sviluppo delle rinnovabili, potremo garantire la transizione energetica.