Un Latina ingenuo e sprecone esce sconfitto 2-0 subendo 2 rigori a Palermo, giocando in inferiorità numerica per il rosso a Marcucci. Palo clamoroso di Jefferson che si divora il pari. Infortunio a Esposito.
Il Latina sciupa e il Palermo ringrazia per i due rigori che gli consentono di brindare alla prima vittoria in campionato per il 2-0 finale. Peccato per i nerazzurri, perché seppure hanno dimostrato una robusta dose di ingenuità avrebbero meritato il pareggio per il coraggio dimostrato e per un paio di occasioni claomorse sciupate.
Ma andiamo con ordine. Il Latina è quello che ti aspetti, la difesa all’occasione è schierata a 3 o a 4 col capitano Esposito ultimo uomo, nella tonnara della mediana Spinozzi e Di Livio provano a far sentire gambe e geometria, Carletti è il centroboa della squadra per fisicità.
PRIMO TEMPO – Ululano i 6mila del Barbera ma i nerazzurri non si spaventano e nel giro di 2’ creano tre clamorose pallegol: prima Carletti (2’ e 3’) si divora il vantaggio manifestando quanto è lontano dallo stato di forma col fisico appesantito, poi (4’) Peretti si immola su colpo sicuro nell’area piccola di Tessiore, stavolta servito al bacio dal centravanti nerazzurro. Il Palermo si registra, soprattutto con la corsa del tuttocampista De Rose, con la spinta dell’ex Almici a destra e con le folate di un sin troppo libero Giron sull’out mancino. È proprio il francese a caricare i suoi con un tracciante che si spegne sul fondo (9’), accendendo anche un paio di mischie da flipper nel cuore dell’area pontina, ma i nerazzurri non si lasciano spaventare, sono ordinati, finché con un tiro a giro Tessiore impegna Pelagotti (21’). Anzi, il Latina mostra anche una certa sicurezza in mezzo al campo, Esposito appare un autentico ministro della difesa mentre in avanti sì Carletti non corre ma almeno conquista piazzati e il compare Mascia si lascia apprezzare per qualche dribbling negli spazi stretti. Poi, un errore da oratorio, per vie centrali, con Esposito e De Santis lontani dall’area, apre il vantaggio rosanero: Marcucci, l’uomo sbagliato al posto sbagliato, ha il compito di rintuzzare il ritorno di Brunori su una innocua palla vacante, Alonzi abbozza un’uscita da concierge ma l’intesa tra i due è fantozziana finché il centrocampista stende l’attaccante. Olè. Rigore ed espulsione. Floriano va sul dischetto e spiazza Alonzi (31’). Così Di Donato toglie Mascia e mette dentro Ricci, un centrocampista. Ma il momento nero per i pontini, che ora traballano, arriva sul tramonto della prima frazione: Esposito in una mischia riceve un colpo proibito e lascia il posto a Giorgini.
SECONDO TEMPO – Pronti e via e il Palermo la vuole chiudere. Del resto, i nerazzurri sono un uomo in meno e dopo lo svantaggio hanno palesato limiti di reazione, di costruzione e di organizzazione. Così è un autentico assalto a Fort Apache, prima De Santis miracolizza su Brunori (49’), poi in un’azione caotica è Alonzi con un balzo felino a dire no al centravanti rosanero (50’). Il Palermo corre e ha idee, soprattutto sull’asse Dall’Olio e sulla verve di Giron, anche perché sembra che da un alito all’altro il secondo gol sia maturo. Di Donato capisce che è inutile continuare a insistere con quella formazione, così al 53’ ne cambia 3: dentro Sanè per dare più corsa alla mediana, Atiagli per uno spento Nicolao e Jefferson per sostituire Carletti, ormai sparito dai radar. Ma lo spartito non muta, è sempre il Palermo a tenere in costante apprensione la retroguardia nerazzurra, giocando spesso nella metà campo avversaria. Per raddrizzare le sorti del match ci vorrebbe una mirabilia, così Lancini si muove a pietà e serve a Jefferson un incredibile assist: il brasiliano ha il tempo per stoppare, aggiustarsi il pallone, far sedere un disorientato Pelagotti e centrare in pieno il palo (65’). Nemmeno il tempo di rammaricarsi che Jefferson triangola alla brasiliana con Sanè ma il tiro angolato è lento e Pelagotti può scacciare i fantasmi. Ecco, il Latina sparisce in quel minuto n cui ha avuto due clamorose occasioni per impattare, perché il Palermo infoltisce il centrocampo e verticalizza creando spesso una superiorità che porta vicino al raddoppio (Dall’Olio all’80’ e Almici all’87’). Poi, in pieno recupero Soleri sguscia via a De Santis, che lo atterra per un rigore sacrosanto. Lo stesso attaccante rosanero va sul dischetto e spiazza ancora una volta Alonzi per il definitivo 2-0. Per i nerazzurri tanti rimpianti per una gestione di gara perfetta fino al puerile harakiri e soprattutto per il gol mancato da Jefferson.
Intanto dall’infermeria non suonano positive le notizie su Esposito: il centrale ha subito un trauma distorsivo alla caviglia sinistra, per una diagnosi più puntuale bisognerà aspettare gli esami radiologici a cui il giocatore sarà sottoposto in settimana.